Imoco, Miriam Sylla: “Noi favorite? Che noia sentirlo”

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Di Redazione

Indomabile pantera, Miriam Sylla è un pilastro dell’Imoco Volley Conegliano e lo ha dimostrato anche il primo weekend di settembre quando, insieme ad Egonu e compagne, hanno conquistato la Supercoppa contro Busto Arsizio. La sua intervista a Il Gazzettino.

Sylla, il lungo stop alla pallavolo giocata sul serio è finito. Come si ripresenta al via?

“Sto bene fisicamente e mentalmente, e ne sono felice. Del resto se non fosse così, dopo tutti questi mesi in cui non si è fatto praticamente nulla e quindi non ci sono stati periodi di affaticamento, saremmo rovinati. La voglia di ricominciare è tanta.”

Due settimane fa avete conquistato la Supercoppa. Quali sensazioni ha portato il primo trofeo di una stagione ricca di incognite?

Non è stata una Supercoppa “classica” perché venivamo da un momento particolare, doveva essere l’inizio di qualcosa di nuovo. Per una squadra come la nostra, che ha obiettivi e vuole raggiungerli tutti,è stata importante. Abbiamo ripreso a giocare per qualcosa, abbiamo vinto il trofeo e adesso pensiamo ai prossimi impegni”.

Tutti o quasi indicano l’Imoco come la squadra strafavorita per il campionato. È così?

Queste cose iniziano ad essere noiose, dopo un po’ scocciano pure. Noi pensiamo a fare il nostro e cerchiamo di farlo al meglio, raccogliendo i risultati che verranno. E basta. Non stiamo tanto a pensare a quello che dice la gente”.

Oggi l’Imoco affronta Casalmaggiore, che non può contare sulla sua regista Carli Lloyd, oggetto di commenti a dir poco ingenerosi sul web dopo avere annunciato di essere incinta e quindi di doversi fermare. Come giudica questa vicenda?

Ho trovato imbarazzanti certi commenti. Carli è una donna a cui è capitata la cosa più bella del mondo. Chi si è permesso di obiettare qualcosa si dovrebbe vergognare e fare un esame di coscienza. Lo scalpore che si è levato intorno a una gravidanza, ovvero a uno degli eventi più naturali al mondo, è il segnale che c’è un grande problema. Non siamo aliene. Chi prima e chi dopo, anche noi costruiremo una famiglia. Sarebbe giusto essere tutelate”.

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