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Top & Flop Superlega: Civitanova inarrivabile, Cisterna troppo timida

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Di Roberto Zucca

Un solo grido: Civitanova campione d’inverno. Con una bella vittoria su Padova e zero sconfitte all’attivo, la Lube si aggiudica il primato con una giornata di anticipo. Segue Perugia che nel big match si aggiudica la piena vittoria in quattro set contro Modena. Bene Trento che ottiene una vittoria netta su Sora in tre giochi, mentre nell’anticipo Piacenza si gioca il tutto per tutto e vince al tie break contro Ravenna. Vibo in cinque set si aggiudica una gara importante in chiave salvezza contro Monza. Quinto posto infine confermatissimo per Milano che tra le mura amiche sconfigge Cisterna in quattro combattutissimi set.

IL TOP:

Perugia, che colpo contro Modena nel segno di Leon. Vette inarrivabili per il cubano della Sir in una gara televisivamente godibilissima. Perugia conferma il secondo posto contro una Modena che c’è, ma subisce l’entusiasmo di Leon (MVP e 32 punti) e la straordinaria regia di De Cecco. Atanasijevic (15 punti) punzecchia con le sue giocate e la squadra modenese, mentre Podrascanin è come sempre l’uomo della provvidenza. Bella prova anche per Lanza (14 punti). Gli umbri tenteranno di acciuffare il primato nel girone di ritorno: con questa qualità, è una missione alla portata della Sir.

Civitanova regina d’inverno. Con un Simon (MVP e 17 punti) che più che un pallavolista sembra un portiere di una squadra calcistica, in grado di respingere tutto, la Lube si avvia al girone di ritorno rimanendo per ora imbattuta in campionato. La vittima del giorno è Padova, che non riesce ad entrare mai in partita soprattutto a causa del cubano e delle prodezze del compagno Leal (11 punti). Bene anche Rychlicki (10 punti) rientrato a pieno regime nella compagine marchigiana.

Milano, un quinto posto da applausi. Ancora una vittoria nel tempio della Allianz Cloud, complice l’ennesima prova stellare di Abdel-Aziz (30 punti) che anche ieri ha dato prova del suo straordinario talento. Petric (15 punti) non è da meno e così pure Clevenot (14 punti) che si dimostra efficace con l’aiuto del bellissimo gioco imposto da Sbertoli. Milano ancora una volta si conferma la quinta grande del campionato.

Trento domina con equilibrio il fanalino Sora. Gioca come sa e ciò non stupisce, ma incanta la capacità di Giannelli di usare tutta l’acqua del suo meraviglioso pozzo targato Itas. Bella gara di Lisinac (10 punti con un 60% d’attacco) ed ottimo Vettori (10 punti) nonostante Cebulj e Russell (9 punti) non manchino all’appello delle belle giocate. Trento conferma il quarto posto e si prepara per un ritorno in cui qualche guizzo in più verrà tassativamente richiesto.

Piacenza, una squadra che batte Ravenna con il carattere. Parole sante quelle di Gardini ieri a fine gara per una partita andata avanti con due note su tutti: la forza di Fei, un 41enne che a questo sport non riesce ancora a rinunciare, e la determinazione di Botto, decisivo nell’ultimo parziale. Per il resto, l’ennesima bellissima prova di Kooy (24 punti) che sblocca più volte il risultato e la prestazione al centro di Stankovic (9 punti) sono la riprova che la Gas Sales è davvero un’ottima squadra.

Vibo in casa segna due punti contro Monza. Ha il coraggio di alzare la testa e gestire il vantaggio. Una vittoria importante che fa morale, ottenuta con una bellissima prova di Mengozzi al centro e con un Dramè Neto da 20 punti. Baranowicz dimostra di avere carattere e lancia tutti gli attaccanti all’assalto del quinto parziale, dove la spunta un ottimo Carle (13 punti) in pipe. Vibo è tornata a divertirsi. Non è un segnale banale.

IL FLOP:

Modena con Zaytsev non brillante è un’altra cosa. Serata da dimenticare per la squadra di Giani, che fino al secondo set sembrava giocarsi punto a punto una sfida che poi ha lasciato in mano a Perugia. Nota dolente la prova non brillante di Zaytsev, sostituito al quarto set dal tecnico modenese. Non brilla nemmeno la stella americana Anderson (15 punti) che trova un Christenson un po’ in difficoltà stasera. Bednorz (21 punti) si nota molto al servizio in risposta a Leon ma questa sera non è abbastanza. Brava la Sir.

Padova perde colpi ed entra poco in gara contro Civitanova. Una gara poco combattuta e caratterizzata da un gioco subito soprattutto in attacco e a muro. Civitanova è superiore in tutto rispetto alla Kioene e lo dimostrano le numeriche di una gara giocata male sin dall’inizio. Hernandez (11 punti) è l’unico ad andare in doppia cifra dopo un primo set in cui il divario è illimitato. Barnes (6 punti) prova a correggere qualcosa ma stavolta si vede poco. L’appello è che Padova torni ad essere la bella corazzata della prima metà di campionato.

Ravenna, nel derby prevale Piacenza, ma poco male. Conclude il girone di andata (all’ultima riposa) con una sconfitta nonostante una buona prova di Ter Horst (21 punti) e Vernon (20 punti), sempre sugli scudi, e una costante ascesa di Lavia (16 punti). I parziali dicono tutto, ovvero che un punto perso per strada è poca roba rispetto a un andamento complessivo di tutto rispetto. Per il ritorno bisogna continuare a lavorare per stupire.

Monza cede per i troppi giri a vuoto la gara contro Vibo. Ottiene un punto prezioso e si giocherà con Padova l’ottavo posto la prossima settimana. Louati, Dzavoronok e Kurek totalizzano 52 punti in tre e tentano di lasciare il segno ma manca il guizzo finale. Con questo Yosifov (75% che dà molte speranze) si può ottenere qualcosa in più. Non male anche Beretta (7 punti) ma queste partite non sono da lasciare al quinto. Peccato per il Vero Volley.

La timidezza di Cisterna non aiuta contro Milano. Si dimostra ostica soprattutto nel secondo parziale che vince, e dopo il quale Milano deve affilare le unghie e spiccare il volo con Abdel-Aziz. Ma Cisterna finisce per essere vittima di se stessa, nonostante un bravissimo Patry (18 punti) che in alcune circostanze è l’elemento cardine dell’incontro. Per ottenere qualcosa in più serve un centro più coraggioso, che dimostri tutta la sua efficacia. Magari durante il girone di ritorno.

Sora, un girone d’andata da undici sconfitte. Contro Trento le speranze erano ridotte al minimo. Ma il segnale più preoccupante è che questa Globo non è costruita per vincere ma per tentare di salvare il salvabile. Le percentuali d’attacco sono misere per una Superlega e oggi solo Di Martino (6 punti) supera il 50%. La squadra manca di energia. Serve uno scossone perché Trento domina con eccessiva facilità. Speriamo che la reazione arrivi.

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