Sassuolo in campo a Montecchio, Enrico Barbolini: “In grado di mettere in difficoltà chiunque”

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Di Redazione

Faticosamente anche la pallavolo femminile riparte, sia pure a porte chiuse, come da disposizioni governative: le prime due squadre a scendere in campo dopo la lunga pausa per il coronavirus, sono le vicentine del Montecchio Maggiore, e le sassolesi del Green Warriors, ovvero la prima e l’ultima della Pool Retrocessione, che oggi alle 18, recuperano la 3a giornata, non giocata il 23 Febbraio scorso.

«E’ difficile dire quanto la sosta finirà per incidere sul nostro campionato – chiarisce prudentemente Enrico Barbolini, tecnico delle neroverdi nell’intervista rilasciata a “Il Resto del Carlino Modena” – è un problema più grande di noi, al quale non possiamo far altro che adattarci, anche se sicuramente comporterà tutta una serie di problemi organizzativi: sul piano tecnico, noi arriviamo da un periodo innegabilmente molto difficile, per tanti motivi che sono difficile anche da capire, ma questa pausa ci ha permesso di allenarci bene, vedo in squadra un clima diverso, un umore diverso. Non dico che siamo guariti, ma il rendimento è cambiato, e siamo molto curiosi di verificarlo in campo.»

Pensa che la salvezza sia ancora possibile? «Ci sono ancora tanti punti in ballo, e questo ci dà speranze, ma soprattutto non vedo squadre imbattibili, e gli ultimi risultati prima della pausa lo dimostrano: credo anche che se noi riusciremo a giocare al nostro livello, ce la possiamo giocare con tutte, perché non ho visto, lo ripeto, squadre che ci siano dichiaratamente, e chiaramente superiori».

A Montecchio però, non sarà la vostra partita, magari si può cominciare a vincere da domenica a Roma. «Perché non già a Montecchio? Ci punto apertamente, perché ritengo che siamo competitivi, ed in grado di mettere in difficoltà chiunque, almeno è quello che penso dopo queste due settimane di allenamento, che per me hanno cambiato la squadra».

Anche perché una vittoria darebbe una scossa importante alla squadra, e all’ambiente. «La vittoria è sempre la medicina migliore, per noi sarebbe un toccasana».

 

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