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Monza non ci crede abbastanza, Kazan ha già un piede e mezzo in finale

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Di Giuliano Bindoni

Nel giorno in cui la Russia ha attaccato l’Ucraina, all’Arena di Monza la Vero Volley ha affrontato nell’andata delle semifinali di Cev Cup lo Zenit Kazan. Una delle squadre più titolate a livello continentale, ma oggi, forse per tutti, solo una squadra russa. E tanto basta per capire quanto sia stato teso, sin dalle prime ore della giornata, il clima di questa sfida. A tal punto che già nel primo pomeriggio ha iniziato a circolare la voce, poi confermata, che sia Monza sia Perugia, che a sua volta affronterà in Champions lo Zenit San Pietroburgo, hanno prontamente chiesto alla Cev di disputare in territorio neutrale le sfide che dovrebbero giocare in Russia.

Per nulla preoccupati, invece, sono sembrati i giocatori di Kazan, arrivati all’impianto brianzolo senza alcuna scorta di Forze dell’Ordine al seguito (pare che il Consolato russo non l’abbia richiesta, n.d.r.) e scesi dal pullman con visi distesi e sorridenti. Compreso il palleggiatore statunitense Christenson (qui la nostra intervista esclusiva a fine partita). Un sorriso che li accompagnerà anche nel viaggio di ritorno verso casa perché forti di una vittoria in quattro set che mette una serissima ipoteca sulla conquista della finale del torneo.

Finisce infatti 1-3 questo primo atto, con Monza che dovrà riflettere molto su un approccio quantomai timido alla gara, iniziata con tanti, troppi errori sia in battuta che in attacco. Gli avversari erano sì favoriti, anzi sicuramente più forti, ma quando i ragazzi di Eccheli hanno trovato coraggio e lucidità hanno dimostrato anche di potersela giocare alla pari, o quasi. Un vero peccato.

foto Volleynews.it

STARTING SIX – Coach Eccheli si affida ai suoi migliori: Grozer opposto ad Orduna in regia, Dzavoronok e Davyskiba in posto quattro, Galassi e Beretta centrali, Federici libero. La formazione guidata dall’ex stella del volley russo Verbov risponde con Christenson in diagonale con Mikhailov, Volvich e Alexander Volkov al centro, Bednorz e Dimitri Volkov schiacciatori e Fedorov libero.

CRONACA – Sin dal riscaldamento salta subito all’occhio la maggiore fisicità dei russi, che hanno in roster 9 giocatori su 15 sopra i due metri d’altezza, con una batteria di centrali che fa davvero impressione: 211 centimetri per Volvich e Kononov, 210 per Alexander Volkov, 205 per Shcherbinin. Dall’altra parte della rete, invece, solo Grozdanov tra i giocatori di Monza tocca i 206 centimetri di altezza. Il primo punto del match è di Grozer, con un furbo tocco che piazza la palla tra il muro avversario e la rete. Qualche azione più tardi Kazan trova il primo break con un ace di Mikhailov che vale il +2 (2-4). Ancora un ace, questa volta di Dmitrii Volkov, allarga la forbice tra le due squadre (3-7).

A dare la scossa ai brianzoli ci prova Dzavoronok, con una pipe, seguita da un errore di Alexander Volkov (6-9). Col passare delle azioni, però, la maggior efficacia dei russi al servizio diventa un fattore, a cui si aggiungono gli errori dei padroni di casa sia dai nove metri che da posto quattro. A metà set Eccheli richiama così un timido Davyskiba sostituendolo con Katic. Il muro di capitan Beretta su Mikhailov riporta Monza a quattro lunghezze di distanza (13-17), poi ancora una serie positiva di Kazan aumenta nuovamente il gap (13-21). Il dado a questo punto è tratto e si scivola velocemente via fino al 14-25 finale, con 4 punti a testa per A.Volkov, Bednorz, D.Volkov e Mikhailov per lo Zenit, Grozer per la Vero Volley.

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All’inizio del secondo set i ragazzi di coach Eccheli sembrano essere riusciti a resettare il tutto, ma seppur di misura, sono comunque costretti a inseguire (4-5). Poi, sul 5-7, il repertorio degli errori gratuiti si arricchisce anche con uno di posizionamento, che denota ancor di più la difficoltà dei rossoblu di entrare mentalmente in questa partita. Dall’altra parte Christenson regala caramelle che i suoi attaccanti scartano senza difficoltà da tutte le posizioni. Com’è, come non è, Monza questa volta resta comunque in scia più a lungo (14-17), per lo meno fino a quando non arrivano altri due ace in fila, ancora di Mikhailov, a ricacciarla a debita distanza (15-20). Cinque punti di vantaggio che i russi gestiscono senza sudare fino alla fine (20-25).

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Nel terzo set la gara diventa più equilibrata (6-6), anche se Monza continua a risultare troppo fallosa dai nove metri, cosa che le impedisce di breccare gli avversari. Eccheli non cambia i suoi di una virgola, continuando a lasciare ad esempio Grozdanov (che non vedrà mai il campo, se non in un’azione nel finale per alzare il muro) in panchina, ma il punteggio gli dà ragione perché finalmente arriva il primo allungo della serata (11-8 e 13-11) con il solito Grozer. Altra novità è il muro-difesa di Monza, decisamente più efficace rispetto ai primi due parziali, tanto da portare anche punti, come nel caso di Dzavoronok su Bednorz (14-11). Sulle ali dell’entusiasmo si vede anche un ace, a firma Galassi, per il +4 (17-13). Altro muro, anzi monster block vero e proprio di Beretta, e Monza vede per prima quota 20. Ma le sorprese non finiscono, perché inizia a regalare qualcosa anche lo Zenit e la partita si allunga perché si gira campo sul punteggio di 2 set a 1 (il terzo si chiude 25-19 con un devastante primo tempo di Galassi murato sugli spalti).

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Il copione si ripete anche a inizio del quarto parziale, con i padroni di casa che si sono scrollati definitivamente di dosso la timidezza e i timori reverenziali di inizio match e ora appaiono decisamente più lucidi in tutti i fondamentali, ma soprattutto più determinati. Come direbbe qualcuno, abbiamo una partita, e l’equilibrio della prima metà di set (10-10) lo attesta. Qui Grozer spara una battuta che Dimitrii Volkov riceve a stento, tanto che Orduna schiaccia di prima intenzione. Peccato che nell’azione successiva Dmitrii Volkov decida di fare il buco a terra da posto quattro. Subito dopo arriva anche il break di Kazan (11-13), che approfitta poi di due errori in attacco di Grozer per trovare il +4 (12-16) e con un po’ di fortuna anche il +5 con Bednorz (12-17). È lo strappo decisivo. Eccheli rigetta nella mischia Davyskiba per Katic, ma il bielorusso al primo attacco si fa murare sanguinosamente da Christenson (13-19) e poi non contiene l’attacco in diagonale di Mikhailov (14-20).

Sulla pipe di Bednorz che vale il 16-22 i giochi sembrano ormai fatti, ancor di più quando Grozer sbaglia al servizio regalando agli avversari il punto numero 23. Il primo tempo di Volkov porta al primo match point, vanificato da Mikhailov che tocca a rete al termine di una lunghissima azione con recuperi in tuffo da una parte e dall’altra (19-24). I titoli di coda arrivano comunque nell’azione successiva con Grozer che spara in diagonale, ma out. Finisce così 3-1 per lo Zenit Kazan che, tra campionato e coppa, centra così la 26esima vittoria consecutiva. Al di là di dove si giocherà la gara di ritorno, non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che la squadra russa la ritroveremo in finale. MVP del match Dmitrii Volkov, autore di 19 punti col 58% in attacco, conditi da 2 ace e altrettanti muri punto.

Gianluca Galassi (Vero Volley Monza): “Per noi è una serata agrodolce, condita da un pò di rammarico. In pochi pensavano che avremmo potuto vincere contro Kazan, ma noi, però, pur non riuscendoci, gli abbiamo tenuto testa lottando su ogni palla fino alla fine. In casa loro sarà ancora più difficile, ma finché non cadrà l’ultimo pallone noi saremo lì a cercare di dare il massimo per centrare il nostro sogno di arrivare in finale”.

Vero Volley Monza – Zenit Kazan 1-3 (14-25, 20-25, 25-19, 19-25)
Vero Volley Monza: Grozdanov 0, Karyagin 0, Dzavoronok 11, Orduna 1, Federici (L), Grozer 18, Galassi 6, Katic 4, Beretta 8, Davyskiba 0. N.E. Calligaro, Galliani, Gaggini. All. Eccheli.
Zenit Kazan: Surmachevskiy 0, Volvich 8, Volkov A. 7, Bednorz 16, Christenson 2, Kononov 2, Volkov D. 19, Fedorov (L), Mikhailov 15. N.E. Poroshin, Berezhko, Shcherbinin, Golubev, Zemchenok. All. Verbov.
ARBITRI: Geukes, Lopes Pinto.
NOTE – durata set: 24′, 29′, 27′, 32′; tot: 112′.

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