Foto FIVB

Lorenzetti e l’insegnamento delle finali perse: la fortuna, Kazan e quel muro su Zlatanov

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
meno di 3 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
meno di 3 minuti

Di Redazione

È considerato uno dei più grandi allenatori a livello mondiale, non solo dal punto di vista sportivo ma anche umano. Nella bella intervista rilasciata da Angelo Lorenzetti al “Corriere Adriatico Pesaro”, il coach di Fano racconta la sua carriera a livello internazionale e quanto a Trento si trovi bene:
“Mi sentivo in debito con Trento. Qui sto bene, dove ho trovato valori che condivido e si fa pallavolo come piace a me. Siccome niente è eterno e occasioni così non capitano spesso, sono felice di averla colta”.

 

In maniera atipica, coach Lorenzetti ha voluto mettersi anche nei panni di Civitanova, avversario sconfitto proprio in finale:
“Vincere non è mai facile per nessuno e ne so qualcosa. L’altra è che, dopo una partita, si provano emozioni forti che spingono a fare certe considerazioni e ad usare toni di un certo tipo. Poi viene il tempo dell’analisi”.

Con uno sguardo anche alle sue finali andate male e le sensazioni rimaste:
“L’ultima di Coppa Cev con il Tours con quel senso di colpa che mi portava a sentirmi debitore. Lì si trattava di andata e ritorno e a Trento avevamo vinto bene. La prima di Coppa Campioni, con Modena contro il Belgorod, senza rimpianti. Facemmo il massimo».

E sempre in Champions con Piacenza contro Kazan?
Avversari stellari ma ci vuole anche fortuna. Domenica mi ha dato una mano, quella volta lì no. Eravamo in controllo, poi Zlatanov prese un muro strano e la partita girò”.

 

 

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI