Marta Menegatti: "Il mio obiettivo è la qualificazione olimpica. Parola d’ordine? Resilienza"

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Di Redazione

Marta Menegatti vive la sua quarantena tra ricette di dolci e schede di workout. Ma la testa è sempre lì, alle Olimpiadi rinviate di un anno.

Lo racconta a Maurizio Colantoni, in un’intervista su Rai Sport:

Le Olimpiadi si giocheranno nel 2021. Un anno di attesa farà bene o farà male?
“E’ un periodo di grande incertezza, prima che il Comitato Olimpico Internazionale annunciasse il posticipo, c’erano tante cose incerte. almeno adesso c’è una data, non so se sarà un bene o un male. C’è sicuramente la consapevolezza che fosse la cosa migliore da fare.”

Cosa significa per un’atleta essere presente ai Giochi Olimpici?
“La vedo un po’ come godersi una grande festa, la festa dello sport. Te la devi godere per forza; una volta che ci arrivi, che raggiungi una qualifica olimpica, si realizza tutto quello per cui hai lottato nei quattro anni precedenti, in questo caso cinque.. per la prima volta nella storia (ride). Ritornando alla domanda precedente, penso che, per quel che riguarda me e Vicky (Viktoria Orsi n.d.r), avere un anno in più è positivo perchè abbiamo iniziato dopo rispetto ad altre coppie, precisamente a luglio 2018. Un po’ siamo svantaggiate sotto questo aspetto, questo periodo ci servirà per prepararci ancora meglio e fare esperienza insieme.”

Le qualificazioni olimpiche sono sempre molto complicate, utilizzerete questo tempo anche per migliorare la classifica?
“Ancora la FIVB non si è pronunciata in termini di tornei e qualificazioni. Ora dovrà essere rivisto tutto, ma non so se cambierà il sistema o i numeri dei tornei. Noi cercheremo di farci trovare pronte, in qualsiasi scenario”.

Considerando la tua esperienza e i tuoi successi, qualcosa hai lasciato nella tua carriera? O cosa vorresti ottenere?
“Per adesso il mio obiettivo è qualificarmi alla mia terza olimpiade con Vicky, è un grande obiettivo in cui ci sto mettendo l’anima. Tutti sanno come sono andate le cose poco prima di Rio, stiamo lottando molto per arrivarci. Ora come ora sono molto concentrata sul presente, non riesco a pensare a qualcosa che avrei fatto di diverso in passato. Nella vita di ogni atleta ci sono alti e bassi, ma la cosa certa è che durante il mio cammino c’è sempre stato qualcuno che mi ha aiutato a risollevarmi. E’ fondamentale avere intorno a sé le persone giuste, sia fuori dal campo, ma soprattutto sul campo”.

Qual è la caratteristica più importante per essere un giocatore di beach volley?
“Penso che sia la resilienza. Una parola che amo molto e che cerco sempre di portare con me, perchè la resilienza è una qualità molto importante, che ti consente di affrontare le difficoltà non in maniera passiva, ma trasformandole in opportunità di crescita. Penso che il giocatore di beach volley sia questo, qualcuno che ogni giorno cerca di essere questo tipo di persona.”

 

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