L’Acqua Fonteviva pronta a cedere il titolo. Il Presidente Vullo: "A meno che non succedano miracoli Massa non avrà più una squadra in A2"

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Di Redazione

Altra cessione del titolo in vista in serie A2 Maschile. Come riportato oggi sul quotidiano “Il Tirreno Massa-Carrara”, nell’intervista rilasciata dal presidente dell’Acqua Fonteviva Apuana Livorno, Italo Vullo, pare che non ci siano le condizioni necessarie per disputare un altro campionato di A2 ne a Livorno ne a Massa.

Amara terra di paradossi Massa: ora che finalmente c’è il palazzetto dello sport pare che scomparirà la pallavolo Massa Fonteviva di A2. La squadra già da un anno era stata adottata da Livorno, mantenendo la dicitura Apuana nell’interminabile nome completo: Acqua Fonteviva Apuana Livorno. Ora pare che scomparirà del tutto, visto che la cessione del titolo pare quasi inevitabile.

A confermarlo è lo stesso presidente Italo Vullo: «A meno che non succedano miracoli Massa non avrà più una squadra di pallavolo in serie A2». E già, a sentir parlare di miracoli si intuisce che lo scenario è fosco. «Noi ci portiamo dietro difficoltà da due anni, abbiamo ricevuto promesse dal territorio e dalle amministrazioni che sono state disattese. Adesso c’è un palazzetto dello sport pronto, anche se non ci sono le certificazioni», spiega Vullo.

Promesse pronunciate nel passato, dalle precedenti amministrazioni chiarisce il presidente. Ma anche adesso pare che la volontà politica sia parecchio esangue: «Abbiamo avuto due incontri negli ultimi 15 giorni con l’amministrazione: in uno, con l’assessore allo sport Paolo Balloni e il vicesindaco Andrea Cella ho fatto presente quali sono le nostre necessità. Noi vogliamo giocare a Massa, ma servono condizioni».

Il Comune prende tempo, ma non sembra che quelle condizioni sia disposto ad assecondarle. Vullo spiega cosa serve per giocare il campionato: «Disponibilità del palazzetto per le partite casalinghe e per gli allenamenti. Loro ci dicono che lavorano sulle assegnazioni e su un bando ipotetico. Una squadra professionistica si allena tre volte al mattino in palestra e tutti i pomeriggi, tranne il lunedì mattina, per un paio d’ore. In più la domenica noi giochiamo il pomeriggio alle 18, ma abbiamo bisogno di lasciare il campo alla squadra avversaria per la domenica mattina».

E cosa dice l’amministrazione? «Questa disponibilità non c’è, perché è una richiesta importante e hanno bisogno di capire. “Non ci siamo solo noi”, ci hanno detto». Dopo il primo incontro, racconta Vullo, ne fu convocato un altro. «L’assessore Balloni però si presentò con oltre mezz’ora di ritardo e io per impegni lavorativi non ho potuto incontrarlo. In ogni caso non ci è stata data nessuna risposta a quanto chiesto la volta prima, è stato ribadito che stanno lavorando sul palazzetto, sulla gestione da parte di terzi o del Comune. In più non ho segnali di riconferma della sponsorizzazione da parte di Fonteviva, il contratto di sponsorizzazione scade il 30 giugno. Io credo che sarà impossibile avere le risorse».

Futuro incerto? Per Vullo più che altro futuro fuori. «C’è un interessamento di qualcuno che ci chiede il titolo sportivo, altri ci chiedono di rilevare la società gratuitamente, perché i debiti d’altronde sopravanzano i crediti. Nessun imprenditore locale si fa avanti e questo mi pare già un chiaro segnale».

Una stagione in A2 costa sui 500/600 mila euro. E dire che proprio l’esperienza di Livorno, con una media di 500 spettatori in casa, dimostra la potenzialità di una squadra di questo livello. «Il sindaco Francesco Persiani è stato gentile quando ci siamo incontrati. Ma i tempi dell’amministrazione sono lunghi, a noi servono risposte a breve», chiosa Vullo.

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