Foto Instagram Tommaso Stefani

La finale mondiale di Tommaso Stefani: “Velasco ha azzerato la mia paura”

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Di Roberto Zucca

Sentivo la gioia del frutto dei sacrifici fatti. Delle vacanze non fatte per focalizzarsi sulla pallavolo, dell’adolescenza vissuta col cuore su un campo da pallavolo tutto l’anno“. Descrivendo l’emozione dell’ultima palla giocata ai Campionati Mondiali Under 21 di Cagliari, e dell’essere diventato campione mondiale a vent’anni, Tommaso Stefani usa queste parole. Che in realtà racchiudono molto della sua vita pallavolistica, trascorsa in maniera silente e operosa a costruire una carriera che ora come ora lo vede tra le migliori giovani promesse della nostra pallavolo:

Per scaramanzia non ho pensato che avrei potuto conquistare quel titolo. Poi, una volta entrati nello spogliatoio per la finale, Velasco ci ha fatto un discorso piuttosto toccante. Ci ha spronato, dicendo che nello spogliatoio accanto c’erano dei ragazzi russi che stavano provando le stesse emozioni. E poi ci ha dato la carica a modo suo“.

Come?

Se fuori di lì ci fosse un leone che con la sua forza aggredisce qualcuno a voi molto caro, voi lasciate che lo aggredisca, o lo affrontate per batterlo? Ecco, quando ho sentito quel discorso, la paura mi si è completamente azzerata. E il leone l’ho affrontato con il coltello tra i denti e con tutto me stesso“.

Ha chiuso lei l’ultima palla.

Che emozione! Ho trascorso il dopo partita ad abbracciare tutti i tifosi e i compagni. Credo che il nostro gruppo si sia distinto rispetto ad altri per l’alchimia e il bene che aleggia tra di noi. Voglio un bene dell’anima ad ognuno di loro. E ho ricevuto costantemente lo stesso trattamento“.

Foto Andrea Ledda

Ho letto che poi sua madre, l’unica della famiglia presente, ha videochiamato tutti dal campo da gioco.

Mamma era l’unica presente e ha chiamato subito Jacopo in Irlanda, mio fratello, e papà che era rimasto in Toscana. Jacopo è partito esattamente due giorni prima della mia partenza per i Mondiali, mi è spiaciuto tanto non fosse lì e il fatto che adesso ci riabbracceremo a giugno. Ma sono molto felice per le sue scelte“.

“Volevo esternalizzare la mia gioia nel comunicarvi che mio figlio Tommaso è stato preso dal Club Italia e a settembre si trasferirà. Ti amo tanto e ti faccio un grande in bocca al lupo”. Questo era il 2015, e questo è un messaggio di suo padre postato sul sito della Fipav Firenze.

“(silenzio, n.d.r.) Non avevo mai letto questo messaggio. E onestamente sono molto commosso. Mi commuovo perché mio padre è un po’ un orso in senso buono, come me. È quello che, quando ho esordito a Taranto, mi ha chiamato per dirmi bravo, ma mi ha fatto una bella analisi tecnica della partita. Poi mi ha chiamato mamma e mi ha detto che si erano sentiti e che la prima cosa che le aveva detto è che ero stato bravissimo“.

Foto Prisma Taranto

Suo padre da ex giocatore e allenatore è stato una presenza ingombrante?

Assolutamente no. È molto orgoglioso di me e viceversa. Sono andato in Toscana a riabbracciarlo in questi giorni e riabbraccerò tutti i parenti, approfittando di due giorni di stop. La mia famiglia è una famiglia molto speciale. Non credo di essere banale nel dire che non potevo avere una famiglia migliore di quella che mi è capitata“.

Taranto sarà la sua “famiglia” per questa stagione.

Ho ricevuto una splendida accoglienza. Mi trovo molto bene con la società e con la squadra. Ci troviamo bene tra di noi. Sono contento di aver scelto di ripartire da qui dopo la scorsa stagione a Ravenna. Credo fermamente di poter continuare a crescere qui a Taranto“.

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