Beacher, palleggiatore, medico: in due parole Riccardo Giumelli

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Di Roberto Zucca

Non ci sono estati che si ricordano per la sua assenza dalla sabbia. Sembra infatti che Riccardo Giumelli nell’ultimo decennio abbia vissuto un rapporto simbiotico con il beach volley ed il beach volley abbia fatto lo stesso con lui. Una volta conclusasi la stagione estiva, Riccardo ha trovato anche il tempo per portare in serie A la Canottieri Ongina, disputando uno dei campionati più belli della sua carriera:

“Portare in A2 Ongina è stato un modo bellissimo per poi dirsi arrivederci. Ho trascorso delle stagioni meravigliose, è una società che consiglierei a qualsiasi giocatore perché mi hanno accolto e trattato come uno di famiglia. Finita la stagione però, ho deciso di dire basta”

Quindi lascia la pallavolo?

Si, per ora si. Facevo 250 km per andare ad allenarmi con la squadra, perché con Francesca (Mari ndr) e mia figlia abitiamo a Parma, ed io ho iniziato a lavorare stabilmente in ospedale a Suzzara, come medico Fisiatra nel Reparto di Riabilitazione specialistica, a 40 minuti da casa. È stato un bel sacrificio da fare perché ero legatissimo alla società, ma adesso devo giustamente pensare alle mie priorità, ovvero la mia famiglia e il lavoro”

Si dice che voglia dedicarsi completamente al beach volley.

“Confermo. Ho deciso di provarci, di dedicare tutto il mio anno sportivo al beach volley. Mi allenerò a Parma, in una struttura chiamata Playa Bonita, dove già tengo dei corsi. Vorrei investire il mio tempo e vorrei che il compagno con cui sceglierò di giocare, faccia lo stesso. Credo molto in questo progetto e vorrei che lo sforzo fosse contemplato anche dall’altra persona”

Ha qualche nome in mente?

“Non ancora. Tempo al tempo”

Sembrava che lo scorso anno, quel nome fosse Sergio Seregni, anche lui ex pallavolista, ora dedito solo al beach volley

“Purtroppo le nostre strade si sono divise. Ci credevo molto e credevo molto che tra noi fosse nata quell’alchimia che porta poi una coppia nel beach a pianificare un sodalizio a lungo termine. Invece no, scelte e visioni diverse. Capita. Ora guardo avanti”

Questa domenica ha vinto la sua prima tappa a Cordenons in questa stagione giocando con Paolo Ingrosso. Continuerà questo sodalizio?

Paolo è una persona e un giocatore fantastica con cui mi trovo benissimo. Abbiamo deciso di giocare la stagione assieme e vincere a Cordenons contro Martino-Amorico è stata una bella soddisfazione. Proseguiremo a giocare e spero di terminare il campionato con lui, contestualmente alla stagione indoor di Paolo a Bolzano che inizierà in agosto”

Nella scorsa stagione ha espresso delle parole forti nei confronti dell’organizzazione del campionato italiano. Le sembra che le cose stiano cambiando?

“Quest’anno sembra di sì. Lo scorso anno ho deciso dopo tante stagioni di non prendere parte alle tappe estive, perché il livello di cattiva gestione aveva raggiunto un livello mai provato prima. Sono tra quelli che ama questo sport ed è disposto a sacrificare le proprie estati per questo. Però alla base, vorrei che ci fosse amore anche da chi questo sport lo gestisce e amministra. E vorrei che il beach fosse un progetto di ampia respiro che metta in luce la bellezza di questa disciplina e la passione che ogni atleta mette assieme agli altri per far sì che il livello sia sempre più alto”

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