Un’Italia da urlo ferma la Turchia e vola in finale ai Mondiali Under 20

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Di Redazione

L’Italia giocherà per la medaglia d’oro ai Campionati Mondiali Under 20 femminili. Al termine di un’epica semifinale all’ultimo respiro, che ricorda molto da vicino quella giocata due anni fa a livello Under 18, le azzurrine di Bellano si impongono sulla Turchia per 3-2 (19-25, 24-26, 25-21, 25-16, 18-16) ad Aguascalientes (Messico) e si qualificano alla seconda finale della loro storia, dopo quella giocata e vinta nel 2011 in Perù. Stanotte alle 3 italiane la sfida decisiva con il Giappone.

Incredibile la prova di carattere dell’Italia, che non solo rimonta due set di svantaggio alle eterne rivali, ma nel tie break compie un mezzo miracolo risalendo dall’8-11 e annullando due match point. La vittoria azzurra passa dalla performance straordinaria delle centrali: le due top scorer dell’incontro sono infatti Fatim Kone (18 punti, 5 muri e 3 ace) e Marina Lubian (16 punti, 2 muri e 5 ace). Fondamentale però è anche la grinta del capitano Alessia Populini che, dopo essere uscita dal campo nel primo set, rientra alla grande per gli ultimi due mettendo a segno i punti chiave per il successo.

Le ultime fasi dell’incontro meritano di essere raccontate punto per punto. Dopo aver raddrizzato in qualche modo il quinto set, le azzurre rischiano di condannarsi con le proprie mani commettendo un fallo di formazione che vale il 12-14. Populini in attacco annulla il primo set point e poi, al termine di uno scambio drammatico, mette a segno anche il muro del 14-14. Ancora il capitano procura all’Italia il primo match point (15-14) ma l’attacco in rete di Enweonwu riporta la parità. Altro vincente di Populini (16-15) che però viene murata dalla Turchia nello scambio successivo. Ci pensa allora Kone: primo tempo micidiale (17-16) e strepitoso muro che chiude la partita, facendo esplodere la festa azzurra.

Dall’altra parte del tabellone il Giappone batte la Russia per 3-2 (18-25, 26-24, 25-13, 18-25, 15-12) in un’altra semifinale combattutissima: le nipponiche arrivano alla finale senza aver perso neppure una partita. La gara decisiva sarà visibile in streaming sulla pagina Facebook della Federazione messicana.

Massimo Bellano: “Nel corso della semifinale ci sono state tre partite: il primo set è stato nettamente in favore della Turchia, nel secondo abbiamo sistemato un po’ le cose, dal terzo siamo cresciute a muro e anche in fase di contrattacco c’è stata più lucidità. Essere in finale è una soddisfazione immensa, dopo un inizio così complicato va dato grande merito alle ragazze di essere riuscite a ribaltare l’andamento del match. Conosco molto bene la mia squadra e non ho mai pensato che si sarebbero arrese, è un gruppo capace di soffrire. Il Giappone è un avversario atipico, può contare su un ottimo gioco da seconda linea e ha a disposizione tante combinazioni veloci. Sarà una finale durissima, però molte ragazze in stagione hanno disputato il campionato di A1, altre l’A2, quindi abbiamo delle carte importanti da poterci giocare”.

Alessia Populini: “È stata una partita fantastica con tantissime emozioni, all’inizio negative e bellissime alla fine. Sia noi sia la Turchia avevamo tanta voglia di vincere. Il fattore che ha fatto la differenza, secondo me, è stata l’unione della nostra squadra, anche da parte di chi non era in campo.
Domani ci aspetta una finale speciale, perché segnerà per tante di noi la conclusione del percorso giovanile in azzurro. Il Giappone è una formazione molto diversa, rispetto a tutte le altre che abbiamo affrontato. Possono contare su una velocità di gioco eccezionale, ma noi abbiamo le armi per metterle in difficoltà
“.

Italia-Turchia 3-2 (19-25, 24-26, 25-21, 25-16, 18-16)
Italia: Enweonwu 14, Battista 3, Squarcini ne, Lubian 16, Kone 18, Malual, Populini 11, Panetoni (L), Omoruyi 8, Scola, Tanase 5, Morello. All. Bellano.
Turchia: Kurt (L), Karadas, Atlier 12, Kafkas 5, Erginbas ne, Katipoglu, Uzen 13, Demirel 5, Erkek 18, Aygor, Isik, Cebecioglu 19. All. Sahin.
Arbitri: Mateo Perez (Rep.Dominicana) e Miklosic (Slovenia).

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