Today in History: il primo trionfo europeo della Lube

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Di Redazione

24 marzo 2002: la Lube Banca Marche Macerata si aggiudica per la prima volta la European Champions League, alla sua prima partecipazione in assoluto. Un exploit straordinario quello dei marchigiani, soprattutto se si pensa che per tornare sul trono continentale bisognerà aspettare ben 17 anni, fino alla magica giornata di Berlino. Dolci ricordi per i cucinieri, che portano con sé l’aria della Polonia (le finali, infatti, si giocano a Opole), ma anche della Grecia: per arrivare al titolo, infatti, la squadra biancorossa deve sconfiggere due formazioni elleniche, Iraklis SaloniccoOlympiakos Pireo.

In quegli anni la Lube è una delle forze emergenti del campionato italiano, ma, pur essendosi piazzata per 5 stagioni di fila tra le prime 5 della stagione regolare, deve attendere il 2001 per mettere in bacheca un trofeo, anzi due: la Coppa Italia e la Coppa CEV. In estate è rivoluzione. Partono in 7, tra cui Fei, Rosalba e il brasiliano Nalbert, e arrivano in 8: tra gli altri il fenomeno azzurro Marco Bracci, 35enne ma ancora sulla breccia, l’altro nazionale Pasquale Gravina, il belga Wout Wijsmans e il serbo Andrija Geric. In panchina poi, al posto di Prandi, debutta l’ex azzurro Roberto Masciarelli, che aveva chiuso proprio alla Lube la sua carriera in A1.

Foto Lube Volley

L’andamento della stagione legittima le ambizioni della squadra biancorossa, che per la prima volta nella sua storia chiude al primo posto la stagione regolare, anche se in Coppa Italia si ferma sorprendentemente in semifinale contro Parma. Il protagonista assoluto è il bomber Ivan Miljkovic, miglior realizzatore della Serie A1 con 507 punti. Il cammino in Champions è altrettanto positivo: nel girone iniziale la Lube subisce una sola sconfitta, in casa contro il Friedrichshafen, vendicata però al ritorno in Germania.

Nei quarti di finale la squadra di Masciarelli rischia di rovinare tutto, facendo correre un bel brivido sulla schiena dei suoi tifosi: in vantaggio per 2-0 al PalaFontescodella, i cucinieri si smarriscono e cedono per 2-3 al Noliko Maaseik, perdendo ai vantaggi il tie break (14-16). Per fortuna al ritorno la musica cambia, e Macerata va a imporsi in Belgio con un netto 0-3 (22-25, 24-26, 19-25). È la final four delle sorprese: oltre alla Lube e alle due greche ci sono i polacchi dello Zaksa, fuori invece Friedrichshafen, Tours e Treviso (quest’ultima addirittura nel girone iniziale).

Il viaggio a Opole non inizia nel migliore dei modi: “Avevamo avuto dei problemi con l’aereo e siamo arrivati in ritardo rispetto all’orario previsto” ricorderà Bracci in un’intervista. L’Iraklis Salonicco è la prima avversaria di Bracci e compagni e ne esce una partita durissima, in cui la squadra italiana riesce a spuntarla per 3-2 (15-25, 25-18, 25-20, 20-25, 15-11), mentre l’Olympiakos prevale per 3-1 sullo Zaksa. La finalissima, invece, non ha storia per i primi due set, ma si accende dal terzo: i greci la riaprono ai vantaggi e nel quarto set annullano due match point. Poi però Meoni serve Geric e il suo primo tempo vincente vale il 3-1 (25-19, 25-22, 27-29, 25-23).

Ancora oggi ricordo benissimo ogni istante di quella finale vinta“. A parlare è sempre Marco Bracci, che viene premiato con il titolo di MVP della final four: coronamento di una carriera straordinaria che proseguirà fino al 2005, sempre in maglia Lube. Ma a lui si aggiungono anche Marco Meoni come miglior palleggiatore, Wout Wijsmans come miglior attaccante e Mirko Corsano come miglior libero. Un vero e proprio trionfo che, purtroppo per i marchigiani, non avrà seguito in campionato, dove la Lube andrà incontro a una clamorosa eliminazione negli ottavi per mano di Ferrara.

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