Svolta storica negli USA: la NCAA apre agli sponsor personali

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
meno di 4 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
meno di 4 minuti

Di Redazione

Il sistema degli sport universitari negli Stati Uniti sta attraversando un periodo di grandi trasformazioni. Dopo la proposta (per ora rigettata) di ridurre a 12 il numero di discipline necessarie per far parte della Division I, la NCAA ha preso una decisione ancora più storica: d’ora in poi agli “student athletes” sarà permesso di firmare contratti di sponsorizzazione e ricevere compensi personali, sfruttando il proprio nome e la propria immagine anche attraverso un agente. La proposta, che deve ancora essere votata dal Board of Governors, dovrebbe entrare in vigore a partire dalla stagione 2021-2022.

L’idea nasce essenzialmente per tutelare il basket universitario dalla pressione della G League, la lega giovanile della NBA: quest’anno già tre grandi prospetti delle high school, attratti proprio dai munifici sponsor e dalle prospettive di guadagno, sono passati direttamente in squadre della lega “saltando” l’università. E d’altra parte già diversi stati, come la California, avevano autorizzato gli atleti a stipulare accordi di sponsorizzazione personali, superando lo status “amatoriale” della NCAA.

È chiaro però il rischio che, attraverso le sponsorizzazioni personali, i club professionistici possano “opzionare” in anticipo gli atleti facendo così crollare il sistema di recruiting alla base del sistema sportivo americano. E quest’ultimo aspetto, ovviamente, può interessare molto da vicino anche altre discipline come la pallavolo, in cui da sempre è molto accesa la corsa ai talenti in uscita dal college.

(fonte: NCAA.com, Sky Sport)

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI