Semifinale play-off: Massimo Dagioni "studia" Casalmaggiore-Novara

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Di Massimo Dagioni*

La serie dei quarti di finale del campionato di serie A1 femminile è stata incredibilmente emozionante: tutte le sfide si sono decise alla “bella” e 3 squadre delle 4 che sono passate in semifinale avevano perso gara1! Regia affascinante… in questo finale di stagione, poi, due elementi hanno ulteriormente alimentato l’incertezza di un campionato bellissimo ed equilibrato verso l’alto: il calendario compresso dalle concomitanze con le coppe europee, che ha costretto a veri e propri tour de force, e la variabile infortuni, che ha colpito molte squadre in modo significativo. Lungi da me fornire alibi o fare una sterile contabilità degli acciacchi, ma la premessa è doverosa per dare un senso alla presentazione delle gare ed analizzare gli equilibri attuali. La semifinale della parte bassa vede la sfida tra la Pomì Casalmaggiore e l’Igor Novara: tra le fila casalasche l’opposta Samanta Fabris (miglior servizio del campionato con 0,56 ace per set), probabilmente, partirà ancora dalla panchina, ma sta recuperando condizione dopo l’operazione al ginocchio. Sarà, invece, ancora sicuramente assente la palleggiatrice titolare Carli LLoyd ed il gioco passerà conseguentemente dalle mani della croata Klara Peric (19 anni appena compiuti!) e sarebbe ingeneroso fare confronti: ma nell’intervista pre-gara3 Gianni Caprara (chapeau!), anziché sottolineare gli ovvi limiti di esperienza, ha supportato in diretta RAI la giovanissima palleggiatrice, invitando le sue attaccanti laterali a concentrarsi sulla gestione dei palloni a disposizione e fare meglio rispetto a gara 2… più chiaro di così! La solidissima coppia centrale StefanovicGibbermeyer è stata innescata da Peric con buona continuità ed efficacia nella serie dei quarti di finale, ma sarà imprescindibile tenere alta la “temperatura agonistica” con tanta difesa, tanto lavoro “sporco”; sarà indispensabile tutta la proverbiale grinta di Tirozzi, Bosetti e Sirressi per affrontare una serie difficile, in cui accettare con pazienza gli scambi lunghi, confidando anche nel proprio ottimo muro di squadra (2,64 muri per set, solo Scandicci meglio con 2,70), aspettando con lucidità la palla giusta, con coraggio, ma senza eccessive forzature: l’atteggiamento dell’eterna Carmen Turlea in questo senso è stato esemplare.

Due vittorie in due giorni contro Scandicci sono state un pieno di autostima per l’Igor Novara; Judith Pietersen (che ha giocato una grande gara3) sarà chiamata ancora all’ingrato compito di sostituire la Piccinini (nei quarti di finale ancora disponibile per il solo giro dietro) e sarà probabilmente cercata dal servizio avversario: ed è molto importante in questo senso l’esperienza nella gestione della linea di ricezione del libero Sansonna. Ma la pietra angolare della squadra è Katarina Barun (46% di palla a terra in stagione con un eloquentissimo 6% di errore la rendono l’opposta più efficiente del campionato), coadiuvata dalla rara potenza della schiacciatrice Celeste Plak, che lavora per trovare una maggiore continuità all’interno del match. Parliamo di una squadra fisica, ricca anche dei 195cm di Cristina Chirichella e delle doti atletiche dell’altra centrale Bonifacio, che sviluppa un gioco non molto veloce, ma solido e concreto, orchestrato dalla palleggiatrice olandese Dijkema a cui viene chiesto ordine e traiettorie comode per innescare i due terminali principali di cui sopra. Il piano B (più volte usato da Fenoglio in stagione) è il cambio in regia con Carlotta Cambi, giovane palleggiatrice in grado di aggiungere imprevedibilità e velocizzare il ritmo di gioco.

*Massimo Dagioni è allenatore dal 1987 ed ha maturato esperienze di alto livello sia nel settore femminile che maschile. E’ stato vice allenatore della Nazionale maschile che ha conquistato l’oro europeo di Berlino 2003 e l’argento olimpico di Atene 2004.

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