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Protocollo Fipav: l’AIP invita i giocatori a non firmare l’assunzione di responsabilità

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Di Redazione

Scende in campo l’Associazione Italiana Pallavolisti contro il protocollo per la ripresa dell’attività di Serie A emanato nei giorni scorsi dalla Fipav. A suscitare la “profonda preoccupazione” dell’associazione di categoria dei giocatori è l’Allegato 3 del documento, una “Dichiarazione di assunzione di responsabilità in conseguenza dell’emergenza sanitaria Covid-19” che atleti e atlete dovrebbero compilare e firmare prima delle partite.

L’allegato, sottolinea l’AIP, “contiene una manleva nei confronti dei club per eventuali conseguenze che dovessero derivare ai giocatori dalla partecipazione alle gare e, comunque, in ogni altra attività connessa (lettera j), e per eventuali conseguenze che dovessero derivare alla persona degli atleti e a quelle dei loro colleghi e di tutti coloro che saranno presenti all’interno del palazzetto nel corso degli allenamenti e delle gare (lettera k)“.

Il documento, perciò, “non risulta essere una semplice autocertificazione nella quale si dichiara di non essere Covid-positivi e di non avere avuto contatti, per quanto di conoscenza degli atleti, con persone Covid-positive negli ultimi 14 giorni (come prescritto a pagina 9 e come richiesto, sempre alla medesima pagina del protocollo Fipav, per le persone che non appartengono al Gruppo Squadra e al Gruppo Ufficiali di Gara), ma è una vera e propria manleva di responsabilità firmata dagli atleti nei confronti dei propri Club/datori di lavoro“.

A tal proposito – continua l’AIP – ci risulta che tali esoneri di responsabilità siano presenti solo all’interno del protocollo Fipav, mentre non se ne rinviene traccia nei protocolli adottati da altri sport di squadra quali ad esempio quelli della FIGC, della FIP e della FIR. I pallavolisti, al pari dei calciatori, dei cestisti e dei rugbisti, intendono riprendere al più presto la loro attività sportiva e intendono farlo nel pieno rispetto delle vigenti prescrizioni sanitarie e, proprio a tal fine, AIP ha più volte espresso la propria volontà di poter collaborare in maniera fattiva alla stesura del sopra menzionato protocollo. Tali richieste non hanno avuto riscontro e, di fatto, i pallavolisti, firmando l’allegato 3, potrebbero essere oggi gli unici lavoratori in Italia a manlevare i propri datori di lavoro da eventuali responsabilità derivanti dalla propria attività lavorativa“.

L’associazione invita quindi i giocatori a “produrre una mera autocertificazione nella quale si dichiara di non essere Covid-positivi e di non aver avuto contatti, per quanto di loro conoscenza, con persone Covid-positive negli ultimi 4 giorni“, e a “non sottoscrivere l’Allegato 3 o, semmai, a sottoscriverlo barrando le lettere j) e k) e i capoversi posti prima delle due firme, contenenti le manleve sopra menzionate“.

All’interno del mondo sportivo – conclude la nota – l’armonia è quell’elemento che non dovrebbe mai mancare, anche in virtù dei principi propri di lealtà, probità e correttezza sportiva che permeano (o dovrebbero permeare) il nostro amato sport e che insegnano che l’unità di un gruppo è la forza di una vera squadra. La squadra Fipav è composta, oltre che dagli organi sportivi di governo, anche dalle società, dai giocatori, dagli agenti sportivi, dagli staff tecnici e sanitari e dagli ufficiali di gara. Tale armonia, pertanto, non può prescindere dal coinvolgimento degli atleti nelle decisioni che li riguardano direttamente. Tale mancato coinvolgimento, ne siamo certi, è figlio senza dubbio di una non voluta dimenticanza e proprio per tale motivo si chiede nuovamente e pubblicamente alla FIPAV di voler ascoltare la voce di AIP, unica associazione di categoria in Italia, costituita solamente da atleti e atlete, che sono l’anima pulsante della pallavolo italiana e i principali protagonisti di questo sport“.

(fonte: Comunicato stampa)

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