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Olimpiadi a porte chiuse? “Non è quello che vogliamo, ma…”

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Di Redazione

Le Olimpiadi di Tokyo restano a rischio, nonostante lo spostamento al 2021. Anche se al più grande evento dello sport mondiale mancano ancora 14 mesi, la situazione sanitaria globale non può lasciare tranquillo il CIO. Ma su una cosa non ci sono dubbi: il 2021 è l’ultima spiaggia per i Giochi, dopodiché non resterà che la cancellazione. “Un altro rinvio non è possibile – dice il presidente del Comitato Olimpico, Thomas Bach, a BBC Sport – non si possono impiegare continuativamente dalle 3 alle 5mila persone in un comitato organizzatore, cambiando ogni anno il calendario mondiale di tutte le Federazioni e tenendo gli atleti nell’incertezza“.

Tra l’ipotesi più catastrofica e quella più ottimistica ci sono però diverse vie di mezzo: una riguarda la possibilità di disputare le gare senza spettatori. “Non è quello che vogliamo o immaginiamo – spiega Bach – ma faremo di tutto perché le Olimpiadi si svolgano in condizioni di sicurezza. Lo spirito olimpico unisce i tifosi ed è ciò che rende unici i Giochi. Quando sarà il momento decideremo, consultandoci con gli atleti, l’OMS e i nostri partner giapponesi. Nessuno sa che mondo sarà tra un anno e due mesi“. Un’ipotesi confermata anche da Toshiro Muto, CEO del comitato organizzatore.

Per sostenere un’eventuale Olimpiade a porte chiuse si stanno studiando, come riporta il Corriere dello Sport, anche soluzioni tecnologiche avanzate: ad esempio quella di collocare su ogni seggiolino telecamere e sistemi audio che permettano a milioni di spettatori di essere “virtualmente” presenti negli stadi e interagire con gli atleti. Un’idea su cui sta lavorando la cinese Alibaba, partner tecnologico del CIO.

(fonte: Sky Sport, Corriere dello Sport)

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