Olimpia, Agnelli: “La situazione a Bergamo è particolarmente grave, quindi non vogliamo rischiare sulla salute di nessuno”

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Di Redazione

La situazione a Bergamo e provincia è tra le più drammatiche in Italia. I contagi crescono sempre di più e gli ospedali sono al collasso. Una vera e propria emergenza sanitaria che ha spinto la società orobica Olimpia Bergamo, formazione ambiziosa di A2 Maschile, a sospendere tutto ancora prima dei provvedimenti del Governo. Angelo Agnelli, Amministratore Delegato dei bergamaschi, intervistato da “L’Eco di Bergamo”, ammette quanto sia particolarmente grave la situazione ma la speranza di poter riprendere il campionato è forte, non tanto per l’aspetto economico ma per l’aspetto sanitario. Tornare a giocare vorrebbe dire aver sconfitto questo virus…

«È vero, noi siamo stati tra i primi a fermare tutto – ammette Angelo Agnelli, che altre ad essere amministratore delegato dell’olimpia è anche consigliere della Lega Pallavolo -: dopo aver vinto la Coppa Italia, abbiamo effettuato un paio di allenamenti, ma poi abbiamo deciso di fermarci, perché ovviamente la salute viene prima di tutto. Prima che scattasse il blocco totale, alcuni giocatori sono tornati a casa, altri invece hanno scelto di restare a Bergamo».

A questo punto è doveroso chiedere ad un consigliere dl Lega quale lei è quali scenari si possono aprire nel campionato di serie A2 maschile. «Tutti gli scenari e le ipotesi sono possibili, anche perché è ancora presto per avanzare proposte: si potrebbe riprendere a porte chiuse, ma non si sa quando; si potrebbe portare a termine il campionato giocando due partite alla settimana e poi rivedere la formula dei playoff; si potrebbe anche scegliere di sospendere tutto, decidendo poi in merito a promozioni e retrocessioni. Queste sono solo alcune ipotesi, ma al momento non è stato vagliato nulla».

Atleti che fanno fatica ad allenarsi, anche per conto proprio. Situazione complicata per tutti. «Noi abbiamo lasciato ai ragazzi la massima libertà e l’unico consiglio è quello di restare a casa per pensare solo alla salute. Sappiamo che ci sono alcune società che hanno scelto di continuare ad allenarsi, ma la situazione a Bergamo è particolarmente grave, quindi non vogliamo rischiare sulla salute di nessuno, ma ripeto, prima della ripresa dell’attività sportiva dobbiamo tutti pensare alla ripresa dell’economia. Al momento tutto il mondo dello sport è fermo, fino al aprile: aspettiamo quella data e poi vedremo se sarà possibile ipotizzare scenari diversi da quelli attuali. Ad esempio, pensare ad un nuovo calendario sarebbe bellissimo, perché vuol dire che siamo riusciti a fermare la diffusione del virus».

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