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Nasce “Match Point”, il progetto per il dopo-carriera degli sportivi

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Di Redazione

Cosa succede all’atleta quando lascia il terreno di gioco per l’ultima volta? Il “dopo-carriera” rappresenta una delle principali incognite. Il mondo dello sport è, certamente, in grado di assorbire una parte degli atleti, ma le competenze acquisite durante l’esperienza sportiva possono rivelarsi utili e funzionali nel mondo del lavoro “tradizionale”, se adeguatamente orientate.

Dalla collaborazione tra Gi Group, la prima agenzia per il lavoro a capitale italiano, Intoo, società di Gi Group Holding specializzata nella transizione e sviluppo di carriera, e le Associazioni di categoria degli sportivi (Associazione Italiana Calciatori, Associazione Italiana Pallavolisti, Associazione Italiana Rugbysti e Giocatori Italiani Basket Associati) nasce “Match Point”, un programma, riservato a sportive e sportivi, per favorire la loro transizione di carriera dal campo al mondo del lavoro. 
 
Il 21 novembre si terrà a Milano presso il Palazzo del Lavoro il kick-off di questa iniziativa: rappresentanti del mondo delle aziende e atleti si incontreranno, per la prima volta, per approfondire le dinamiche del mercato del lavoro in Italia e illustrare il programma. Un’occasione per valutare le proprie skill e per conoscere e comprendere quali possibilità si possono esplorare per il proprio futuro. 

I professionisti di INTOO e Gi Group, infatti, supporteranno le atlete e gli atleti presenti attraverso percorsi personalizzati di orientamento che partono dal bilancio delle competenze fino alla definizione di un proprio progetto professionale. I partecipanti potranno quindi trovare, sulla base dell’esito dei successivi colloqui, l’eventuale supporto alla qualificazione professionale per la ricerca di opportunità in linea con le loro competenze. 

“Sento molto vicino questo progetto perché posso ritenermi un esempio concreto di quello che vogliamo costruire con Match Point – commenta Pasquale Gravina, ex Campione del Mondo di Volley e oggi Strategic Selling Director di Gi Group Holding – Le affinità tra mondo dello sport e mondo del lavoro per così dire tradizionale sono molteplici. Basti pensare alle soft skill, al concetto di talento e a quello della formazione/preparazione. Oggi dopo l’esperienza dei GiWorkOut facciamo quindi un passo ulteriore nel solco della nostra missione per un mercato del lavoro sostenibile che si basa in primis sulla promozione dell’employability delle persone nel tempo. E quindi anche delle atlete e degli atleti in quella fase delicata che è il ritiro dalle competizioni. Ringrazio quindi le Associazioni che sono al nostro fianco in questo progetto”.
 
“Le competenze acquisite durante la carriera sportiva possono rivelarsi una risorsa per il mercato del lavoro. Il nostro mondo associativo, si adopera da anni per la crescita delle competenze durante la carriera, con l’obiettivo di assistere i nostri atleti e le nostre atlete anche oltre il termine della carriera sportiva – aggiunge Umberto Calcagno, ex-calciatore professionista e Presidente dell’Assocalciatori e della Confederazione Italiana degli Sportivi (CIDS) – Le competenze maturate e allenate durante l’esperienza sportiva rappresentano un patrimonio professionale che può rivelarsi particolarmente funzionale anche all’inserimento nel mercato del lavoro fuori dallo sport, se consolidato con percorsi formativi qualificati e con il supporto di professionisti del mondo del lavoro. Per il nostro mondo questo progetto rappresenta un primo decisivo passo per il collegamento tra la carriera di un atleta ed il suo futuro”.

(fonte: Comunicato stampa)

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