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Leonardo Scanferla: “Non posso permettermi di non dare il massimo”

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Di Roberto Zucca

Un soldato del volley. Che, sotto pressione, si esprime al meglio. Leonardo Scanferla è una sorta di militare della pallavolo, un atleta che lavora e non si risparmia, e che quando varca il confine del palazzetto o dell’arena nel quale un leone deve affilare le unghie – che sia con la Gas Sales Bluenergy Piacenza o con la nazionale, con cui si è appena laureato campione del mondo – non si tira mai indietro:

Non mi risparmio, questo è assolutamente vero. Quando entro in palestra so che, in quelle ore in cui siamo impegnati con gli allenamenti o con la gara, non posso permettermi di non dare il massimo. Spesso sono quello che, quando qualcuno non si esprime al massimo del suo potenziale, riprende bonariamente o supporta il compagno di squadra. L’ho sempre fatto, sin da quando ho iniziato nelle giovanili. Se è una caratteristica che emerge, osservandomi da fuori, mi fa molto piacere“.

Si capisce che Scanferla è lì perché nella vita ha lavorato più di tanti coetanei.

Mi sono speso, è vero. Volevo arrivare. Ho iniziato da palleggiatore, poi a Padova ho giocato schiacciatore, poi ad un certo punto mi è stato detto che la mia altezza non era sufficiente per arrivare dove volevo arrivare io. Il cambio di ruolo è stata una naturale conseguenza, per trovare le opportunità che cercavo

Foto You Energy Volley

Uno dei migliori liberi del nostro paese. Piacenza l’ha messa sotto contratto fino al 2026.

Detto così può spaventare, ma capendo ciò che c’è dietro una società così ben organizzata, ambiziosa, importante, è un onore ed è bellissimo farne parte. Questo per me è il quarto anno a Piacenza, e ho scelto un prolungamento così a lungo termine perché credo nei progetti e negli obiettivi di questa società e voglio essere di supporto per fare sì che questi obiettivi vengano raggiunti“.

Bilancio di queste prime giornate.

Alcune partite giocate bene, altre le abbiamo giocate male, o meglio, non al massimo della condizione. La squadra è nuova e comprendo bene che ci sia un margine di tempo per costruire il giusto assetto. Anche se ormai il tempo per entrare nei meccanismi di questo campionato è giunto al termine“.

Dove si deve migliorare?

In allenamento. Quando ci siamo allenati bene, il risultato si è visto anche in campo. Dobbiamo trovare costanza e lavorare di più sulla combo muro-difesa“.

foto Gas Sales Bluenergy Piacenza

Lei, Romanò e Recine provenite da un trionfo mondiale. È stanco di sentire la nazionale definita come quella dei bravi ragazzi?

“(ride, n.d.r.) Ma no! Lo siamo davvero“.

Mi dica dove si esprime con cattiveria Scanferla.

Non di certo fuori dal campo! Dentro il campo, trasformo quella rabbia in grinta. Sono uno che in campo sfrutta qualsiasi occasione per caricarsi ed esprimersi al massimo. Se possiamo parlare di cattiveria è quella agonistica, sana“.

Le affinità con Balaso, ci sono tutte.

Siamo compagni di stanza in nazionale. Sicuramente siamo due grandi lavoratori. Tra di noi, tornando al tema dei bravi ragazzi, c’è molta stima, e una sana competizione. Non ci risparmiamo quando siamo lì e ognuno di noi fa del suo meglio per meritarsi il posto“.

Foto Volleyball World

Fuori dal campo invece c’è Martina. Ormai da un anno e mezzo.

Adesso conviviamo e per noi è tutta una novità. Siamo felici, è un passo importante. E certamente è importante ed è stata importante averla al mio fianco in questo periodo in cui è arrivata tanta pressione e nel quale la mia vita di atleta è cambiata tanto in positivo“.

Cosa è importante in questi momenti?

Trovarsi e capirsi. Lei è un’ex pallavolista che ha giocato in serie professionistiche. Capisce i momenti in cui mi chiudo per una sconfitta, in cui ho bisogno di una parola in più. E soprattutto Martina è parte della mia quotidianità“.

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