Italia-Polonia
Foto di CEV

Le pagelle di Italia-Polonia: Leon decisivo, male il servizio azzurro

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Si infrangono contro la potenza dei  polacchi le speranze azzurre di bissare l’oro europeo del 2021, ma quello che è certo è che queste due squadre ormai da un paio di anni sono le più forti al mondo e si giocheranno ancora tante altre finali negli anni a venire.

Troppo precisa al servizio la Polonia di Grbic e con palla staccata diventa difficile reggere tutta la partita. Male invece la nostra di battuta, con tanti errori che alla fine pesano molto unita alla tanta fatica su palla alta dove ci è mancata la pazienza. Meglio il muro anche se nei momenti chiave del terzo set non è riuscito a fermare gli attaccanti polacchi, soprattutto al centro.

Peccato perché Roma, dopo il trionfo dell’Italvolley nel 2005, era pronta a regalare un altro bagno di folla ai nostri ragazzi che meritano comunque un 9 per come hanno affrontato questo europeo e per come restano nel Gotha del volley mondiale.

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Ma veniamo alle pagelle di ieri stasera, che sono difficili da scrivere perché so bene cosa vuol dire perdere una finale con la maglia azzurra addosso, ma so anche che questa sconfitta sarà un nuovo punto di partenza per un gruppo che alzerà ancora l’asticella per arrivare a Parigi da grandi protagonisti.

Lavia: voto 7  è l’ultimo dei nostri a mollare, continuando a martellare sulla diagonale indifferente al muro a tre avversario. Un altro grande trofeo per un ragazzo che è una bellissima certezza della nostra pallavolo. Da rivedere forse solo la rice perché con il suo talento può fare di più

Michieletto: voto 6. Grinta e atteggiamento fino all’ultimo pallone, ma nonostante una buona prova in attacco non riesce a dare il suo solito apporto in seconda linea, sia al servizio che soprattutto in ricezione dove sbanda come tutta la seconda linea italiana.

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Romanò: voto 5,5.  I polacchi lo limitano bene in attacco, chiudendogli la diagonale e limitando i mani e fuori subiti. Sbaglia però tanto dalla linea dei 9 metri e a muro non riesce mai ad incidere.

Giannelli: voto 6,5. Nonostante una ricezione che gli fa fare chilometri riesce a rimanere lucido e infatti le percentuali in attacco sono meglio di quelle polacche. Unica pecca quella di dimenticare forse un po’ troppo il gioco al centro di primo tempo pipe che tanto bene aveva funzionato nelle altre gare europee. Probabilmente l’idea è far muovere i lunghi centri avversari, ma alla lunga stanca i suoi laterali.

Galassi: voto 6,5. In attacco è sempre ben anticipato e veloce di braccio, anche a muro tocca tanto però la ricezione ballerina lo tiene un po ai margini del gioco.

Russo: voto 6. Vederlo in campo è la notizia più bella di giornata, se lo merita perché è probabilmente il miglior centrale al mondo in questo momento. Ma si vede che la caviglia fa male e manca quella spinta vincente sia in attacco che a muro. Comunque stoico a voler giocare

Balaso: voto 5,5. in difesa recupera palloni impossibile dando sicurezza anche in copertura,  in ricezione gira meglio dei suoi compagni di reparto ma non riesce ad incidere sull’efficienza della seconda linea azzurra.

I polacchi dimostrano ancora una volta di essere un gruppo compatto fortissimo di banda e che può rinunciare a Kurek senza subire tracolli. Janusz è meno appariscente di Giannelli ma non sbaglia, mai spartito , Huber sembra avere un conto aperto con gli italiani visto anche la sua partita in champions league contro Trento. Sliwka è il Lavia polacco mentre Leon, seppur non più decisivo come in passato, può ancora indirizzare il set nella propria metà campo.

(Di Paolo Cozzi)

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