Infinita Tai Aguero: "Vado avanti in A2. Sulla chiusura di Modena dico che…"

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Di Redazione

Ancora una volta ha saputo stupirci. La grandissima Tai Aguero, dopo la promozione in A2 con Sassuolo, ha deciso di continuare e giocherà con gli stessi colori anche nella prossima stagione. Una nuova categoria, che di certo non la spaventa, come emerge in una bella intervista rilasciata a Riccardo Cavazzoni per il Resto del Carlino (Edizione Modena):

“Promozione in A2 meritata”
“Sì decisamente, – e per il momento me lo godo, poi penserò al futuro sportivo, ma già adesso direi che al 90% proseguirò la mia avventura con la Canovi, dove con Carmelo Borruto ho iniziato una bella cosa, che mi dà soddisfazione, ma anche che mi permette di stare vicina a casa”.

Non spaventa l’A2?
“No, anzi credo che sia un impegno interessante, di buon livello, che mi permetterà di giocare, pur stando vicino ai miei ragazzi: del resto la pallavolo è la mia vita, non riesco a stare senza, non saprei cosa fare. E fin che mi diverto giocherò, poi penserò ad altro, che comunque sarà nell’ambiente”.

Futuro da allenatore per Aguero?
“Sì, ma delle giovani, per insegnare e trasmettere quello che ho imparato in questi anni”.

Dopo tanti successi, si emoziona per una promozione dalla B1?
“Questa vittoria mi ha dato tanto, soprattutto per le giovani con cui ho giocato, ragazze che valgono, e che hanno rispettato il lavoro che ho fatto: mi sono divertita, e quando giochi con le giovani, sei giovane anche tu”.

Di alcune le potrebbe essere la mamma.
“E’ vero, ma sento che mi rispettano, proprio come una mamma sportiva”.

Cosa manca alla Canovi per fare la A2?
“Centimetri, ci mancano delle giocatoci alte, noi siamo una squadra mediamente bassina, e l’altezza adesso serve molto a muro: quest’anno con la nostra ottima ricezione e difesa, abbiamo risolto tante situazioni, ma in A2 serve qualcosa di più”.

Ha temuto di non riuscire a conquistare l’A2?
“Io no, ma onestamente, soprattutto all’andata abbiamo lasciato per strada dei punti che, se conquistati, ci avrebbero sicuramente permesso di chiudere un mese prima: questo però è il bello della serie B, un torneo molto più difficile di quanto si possa pensare, dove settimanalmente ti confronti con squadre forti, e con altre molto meno tecniche, cosa che rende difficile avere continuità di rendimento”.

Chiudiamo con un pensiero alla triste fine della pallavolo femminile di Modena: perché secondo lei è finita così. La concorrenza dei maschi?
“Non credo per la concorrenza. Quando ho giocato a Modena c’erano i maschi, ma ci siamo tolte le nostre soddisfazioni: io credo che sia tutto finito così, perché ci sarebbe voluta più umiltà, non puntare solo sul nome delle giocatoci, ma costruire qualcosa per il futuro: alla fine sono mancati i soldi, e gli stimoli, e tutto è andato a rotoli, peccato”. 
(Fonte: Resto del Carlino)

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