Alessandra Marzari diventa Ambasciatrice di San Patrignano

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Di Redazione

Fiducia nel prossimo, la convinzione che chiunque meriti una seconda possibilità, la voglia di essere promotrici di storie di rinascita. Sono queste le caratteristiche che contraddistinguono le “Ambasciatrici di San Patrignano”, diciassette donne che hanno preso a cuore la causa della comunità riminese e che hanno scelto di sostenerne la mission. Nel 40esimo anno dalla nascita della comunità di San Patrignano prende forma un progetto per il rilancio e il sostegno della comunità e delle attività della stessa nell’ambito della prevenzione e del recupero delle persone esposte al problema delle dipendenze.

Tra queste diciassette Ambasciatrici, c’è anche Alessandra Marzaripresidente del Consorzio Vero Volley, realtà da anni vicina alla stessa comunità di San Patrignano, a sostegno della quale sono già state proposte dal Consorzio di Monza, in questi anni, diverse attività realizzate in stretta collaborazione proprio con la struttura emiliana.

L’idea di Letizia Moratti di creare il gruppo delle Ambasciatrici darà a tutte noi la possibilità di contribuire in concreto ad uno dei progetti più belli e significativi che riguardano le dipendenze – spiega Alessandra Marzari -. Nelle riunioni delle Ambasciatrici si percepisce già un’energia positiva e grande volontà di fare bene tutte insieme: un ottimo presupposto per il futuro”.

Per quanto riguarda le “Ambasciatrici di San Patrignano” si tratta di imprenditrici e professioniste in vari campi e settori, che vivono in diverse zone d’Italia, alcune da tempo al fianco della comunità, altre amiche più recenti. Tutte loro avranno l’obiettivo di portare lo spirito di San Patrignano all’esterno, facendola conoscere a quante più persone, coinvolgendo nuove figure a sostegno di una comunità che dal 1978 ad oggi è sempre stata completamente gratuita per tutti coloro che le hanno chiesto aiuto. La realtà di San Patrignano nel tempo ha dato opportunità di recupero a 26.000 giovani. Ogni anno con il progetto di prevenzione WeFree, incontra 50.000 studenti di tutta Italia, di cui 15.000 vengono in visita alla comunità per essere informati del pericolo rispetto all’uso di droghe. Le ambasciatrici saranno, quindi, dirette protagoniste nella creazione di eventi e incontri per raccontare la comunità, nella ricerca di fondi per progetti specifici o per la quotidianità dei settori di formazione, e cercheranno di strutturare percorsi di responsabilità sociale con le aziende del loro territorio.

Un impegnato progetto di solidarietà voluto e costruito da Francesca Scaroni, vice presidente della Fondazione San Patrignano. Un gruppo animato dalla voglia di promuovere la comunità e impegnarsi nel contrasto al problema delle dipendenze in un momento storico in cui l’utilizzo di droga è sempre più socialmente accettato, l’età del primo contatto è in costante abbassamento e si registra una forte recrudescenza dell’uso di eroina.

Un’esperienza dal grande significato sociale e non solo che vedrà anche Alessandra Marzari tra le sue grandi protagoniste, appunto.

Questa la lista delle diciassette donne che hanno scelto di impegnarsi come “Ambasciatrici di San Patrignano”: Arianna Alessi, Federica Barbaro, Francesca Bazoli, Maria Cristina Bertellini, Evelina Christillin, Dominga Cotarella, Marilù Faraone Mennella D’Amato, Beatrice Ferragamo Garagnani, Lidia Finco, Simona Fino, Carlotta Frabboni Carabba Tettamanti, Servane Giol, Alessandra Marzari, Clementina Scaroni Radice Fossati, Roberta Rossi, Francesca Zanconato Scaroni, Laura Zanetti Bonomi.

“Siamo davvero grati a tutte loro per essersi fatte portavoce e sostenitrici dell’impegno della comunità – dichiara il presidente di San Patrignano, Antonio Tinelli – Si tratta di donne, molte di loro anche madri, estremamente sensibili ai problemi sociali. Non appena ci hanno conosciuto hanno compreso la drammaticità del problema che affrontiamo ogni giorno e la complessità di una struttura come la nostra. Siamo certi che sapranno raccontare al meglio la nostra realtà e ci auguriamo che il gruppo delle ambasciatrici possa ampliarsi nel tempo”.

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