Crisi Brescia, Veglia: “Andare sul mercato non è una soluzione”

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Di Redazione

La Banca Valsabbina Millenium Brescia ha chiuso il girone di andata in ultima posizione. 8 punti per la formazione di coach Mazzola, con una sola vittoria e 5 partite perse al tie break.

Una situazione che non piace ai vertici della società che però, come riporta il Giornale di Brescia, avrebbero deciso di confermare tutto l’organico e dare più fiducia al gruppo squadra. Un passo indietro, quindi, rispetto a quanto inizialmente dichiarato dal Ds Catania.

Anche il capitano Tiziana Veglia segue questa linea di pensiero: «Andare sul mercato non sarebbe la soluzione giusta secondo me perché questo è un campionato strano. È davvero difficile fare delle previsioni. Tutti prima o poi perdono punti, anche in modo inaspettato. Siamo una buona squadra, dobbiamo solo cambiare atteggiamento in campo».

Un cambio di paradigma, di pensiero e di azione è quello che, stando alla centrale della Banca Valsabbina, servirebbe al gruppo per poter iniziare ad ottenere qualcosa in più:

«Stiamo remando tutte verso il medesimo obiettivo. Ci alleniamo bene, ma forse dobbiamo farlo ancora meglio. In campo spesso l’insicurezza è scambiata come poca determinazione. Non è facile, ma stiamo usando queste settimane per ricaricarci e per migliorare».

Quelle cinque partite lasciate sfuggire all’ultimo set avrebbero mosso notevolmente la classifica; facendo dei calcoli, Brescia si troverebbe adesso a quota 13 punti – 3 punti per la vittoria su Bergamo e 10 per i tie break conquistati -.

«Se avessimo vinto quei 5 tie break ora staremmo parlando di un’altra classifica – continua Veglia -. Naturalmente quell’ultimo posto non mi fa piacere, non è quello che mi aspettavo da questa prima parte della stagione. Per fortuna la classifica è ancora corta, non siamo fuori da nessuna lotta salvezza, è ancora tutto da giocare».

Infatti, a Brescia manca una sola lunghezza per raggiungere Perugia e due per agguantare Bergamo e Busto Arsizio.

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.