Foto Delta Group Porto Viro

Veronese: “Altro che ‘andrà tutto bene’, la pandemia ci sta rendendo peggiori”

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Di Redazione

In tempi difficili per tutti, a causa della pandemia, c’è anche chi grazie ai risultati sportivi ottenuti riesce comunque a vedere il bicchiere mezzo pieno. È il caso di Porto Viro, società che il prossimo luglio festeggerà il proprio decennale e che nel 2021 ha avuto di che gioire, malgrado il contorno: promozione in A2, finale di Coppa Italia e tanti cambiamenti che hanno fatto fare un importante salto di qualità.

“Il 2021 è stato un anno entusiasmante – conferma con orgoglio il presidente Luigi Veronese intervistato da La Voce di Rovigo -. Abbiamo raggiunto tutti i traguardi che ci eravamo prefissati. Al di là della pandemia e di tutte le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, non possiamo che salutare il 2021 con soddisfazione”.

Tante sfide vinte sul campo, dunque, ma anche altrettante di tutt’altra natura legate alle difficoltà, anche economiche, dettate dal momento. “La pandemia ci ha messo difronte a delle scelte non facili – racconta il presidente -. La sfida più grande è stata probabilmente mantenere vivi l’affetto e l’interesse dei tifosi. Il modo migliore di affrontarla? Rispettando le regole e i protocolli e avendo comprensione umana per chi deve prendere decisioni difficili, altro non possiamo fare”.

foto Porto Viro

Una scelta difficile, ma in questo caso di natura prettamente sportiva, la società l’ha fatta in estate, rivoluzionando completamente la squadra nonostante avesse conquistato la promozione. Una scelta che Veronese definisce “dolorosa. Tutti noi nutrivamo grande stima e affetto per quei giocatori, che tanto hanno dato per la società e la maglia. Ma è come nel mondo della ristorazione: quando una trattoria decide di fare il passo e abbracciare una cucina più ricercata, deve per forza di cose assumere nuove professionalità per essere all’altezza”.

E infine i buoni propositi per questo nuovo anno: “Cosa mi auguro per il 2022? Non penso a risultati sportivi, piuttosto l’augurio è che si possa tornare a vivere in una situazione sanitaria ed economica quanto più possibile normale. Mai come oggi ce n’è bisogno”. A questo punto, però, il proverbiale ottimismo del presidente di Porto Viro viene improvvisamente messo da parte. “Questo è ciò che mi auguro, ma credo purtroppo che la pandemia non ci lascerà come ci ha trovati. Fin dall’inizio di questa emergenza ho sempre promosso uno slogan: ‘andrà tutto bene, anzi meglio’. Ma non ne sono più tanto convinto. Le persone non sono cambiate e le difficoltà legate alla pandemia stanno acuendo i pregiudizi e gli atteggiamenti negativi verso il prossimo. Una cosa molto grave – conclude – che avrà conseguenze pesanti in futuro”.

(fonte: La Voce di Rovigo)

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