Di Redazione
Una vita passata sui campi di pallavolo fino a raggiungere la serie A2. Sara De Vecchi ora si divide tra la piccola Emma Teresa, la palestra e il lavoro. Come riportato dal “Giornale di Brescia“, la giocatrice sogna ora di diventare allenatrice.
Nonostante una maternità alle spalle e trentotto primavere all’anagrafe, Sara De Vecchi continua ad essere innamorata della pallavolo. Dalle giovanili della sua Palazzolo fino all’A2 giocata a Crema, il suo percorso è stato costellato di esperienze che l’hanno vista spaziare dai tanti anni a Flero, alle stagioni con Reggio Emilia, Trescore, Monticelli e Pisogne.
«Non è stato un percorso facile, in B1 ero professionista e come tale le aspettative erano tante. Sassolini nella scarpa non ne ho perché ho sempre detto tutto in faccia a chi volevo dirlo; il mio è stato tutto sommato un percorso tranquillo e amo ricordare il mio primo anno in B2 a Flero guidata da Giovanni Migliorini (purtroppo recentemente scomparso, ndr), un allenatore che mi ha insegnato davvero tanto».
Il rammarico più grande? «Forse è legato ai vent’anni, quando rifiutai l’offerta del Burro Virgilio Mantova di A2, soprattutto per la paura di non essere all’altezza, in A2 ci sono arrivata a fine carriera a Crema nel 2010/11 : un torneo splendido».
«Adesso come adesso mi piacerebbe dedicarmi all’insegnamento della pallavolo e lo farò iscrivendomi al corso federale di allievo allenatore. Nel frattempo sto dando una mano ad Eliana Tonolini che allena la Prima Divisione della Sdl Idea. Questa estate, tornando un giorno dal lago insieme, quasi per gioco le ho chiesto se potevo seguirla per imparare da lei, con la ricompensa qualche volta di buttarmi in campo. Al primo allenamento mi chiesto dove erano le ginocchiere ed è così che sono tornata a giocare, dando il mio supporto ad un gruppo di Under 18».
