Recine: "La Cev aspettava le federazioni e potrebbe allinearsi, questo aggraverebbe il problema"

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Di Redazione

Ha reagito duramente il mondo delle schiacciate dopo la decisione della Fipav che ha chiuso tutti i campionati.

Una decisione che ha preso in contropiede tutti, in primis la Sir Safety Conad Perugia che era stata sempre favorevole a portare a termine la stagione, se fosse stato possibile.

A parlare, intervistato da La Nazione Umbra è il direttore sportivo Stefano Recine: «Questa decisione comporta un danno enorme a livello economico e di immagine, staremo sei o sette mesi senza pallavolo».

Oltre al mancato incasso dei biglietti c’è da considerare quello dei premi che si sarebbero potuti prendere in Champions league, essendo la finale vicina come minimo 250mila euro.

«La Cev stava aspettando le decisioni delle federazioni e potrebbe allinearsi, questo aggraverebbe il problema».

Nel frattempo sono partiti l’estone Robert Taht che è tornato a casa ed il cubano Wilfredo Leòn che con la famiglia è andato in Polonia. «Per alcuni è più semplice, per altri c’è un protocollo da seguire, ad esempio i giocatori serbi devono avere un permesso dalla propria ambasciata per fare ritorno in patria».

Ora rimane il nodo dei pagamenti degli stipendi, le società sportive pensano sia giusto versare il 70% degli importi, ma i giocatori e i procuratori daranno battaglia. «Gli atleti hanno per contratto un ingaggio diviso in dieci mensilità, ad aprile noi abbiamo pagato regolarmente la settima rata, le intenzioni generali di tutti sono di chiudere così i conti»

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