Quando gli allievi insegnano ai professori

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
piรน di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
piรน di 5 minuti

Di Redazione

Succede alla media Cavalieri di via Anco Marzio, dove il rituale torneo di pallavolo รจ diventato uno spiacevole caso virato in positivo solo grazie alla serietร  dei ragazzi (e della istituzione che li educa).

Racconta la preside Rita Bramante a il “Milano.Corriere“, tornando indietro di un mese: ยซQualche tensione cโ€™era stata giร  dalle prime partite, in un crescendo, e negli anni scorsi non era mai successo.

Era giร  stato fatto un tentativo di riportare la competizione ad un giusto spirito sportivo e a nulla รจ valso. Lโ€™ultima partita del girone si รจ disputata con i docenti di educazione fisica (un uomo e una donna) a fare da arbitri.

Lรฌ รจ successo lโ€™imponderabile. Urla, contestazioni: non tanto tra i ragazzi, quanto tra i due adulti. I due professori hanno litigato talmente tanto in campo, che uno dei due ha rassegnato le โ€œdimissioniโ€ da arbitro abbandonando addirittura la partita.

Ora, un docente che abdica al suo compito, io in quindici anni di mestiere non lโ€™ho mai visto, forse anche nella storia dello sport non si conosce un arbitro che ha abbandonato la partitaยป, considera la dirigente. Ma non finisce qui.


La tensione non si stempera: anzi, si estende – e spacca in due fazioni anche docenti di altre discipline, in vista della finalissima prevista per il 22 maggio con centinaia di genitori come pubblico, in un vero e proprio palazzetto dello sport.

ยซDocenti che difendevano la squadra A, altri che tifavano per la squadra B. Nei corridoi non si parlava dโ€™altro, con acredine invece che con lโ€™armonia deve sempre regnare a scuola.

Non so quale corto circuito si รจ verificato ma quello che passava ai ragazzi era competitivitร  insana e questo io, da preside, non lo potevo tollerareยป.

Bramante a quel punto convoca in una riunione ragazzi capitani delle squadre, rappresentanti dei docenti, i due prof di motoria. Agli studenti offre tre possibilitร : finire in anticipo il torneo senza disputare la finalissima; disputarla, solo in palestra, a porte chiuse, solo le due squadre e senza pubblico, per sottolineare che si trattava di una partita nata in acque non buone, dunque da nascondere, piรน che da mostrare.

Ma la preside, lungimirante, regala anche una terza possibilitร , la piรน difficile. Dice ai ragazzi: ยซSe siete in grado, se ci dimostrate che vale la pena, potete disputare la finalissima al palazzetto con tutto il vostro pubblico. Ma dovete cavarvela voi senza gli arbitri, senza quegli insegnanti di motoria che sul campo hanno dato forfait lasciandovi soliยป.

Segue una discussione che dura giorni, alla preside arrivano i voti dei capitani e dei docenti. I ragazzi argomentano lโ€™idea che non si poteva perdere una finalissima per cui tanto si sono preparati e riescono a convincere alla fine tutti, preside inclusa.

Risultato: il 22 si disputerร  la finalissima, al palazzetto, e i ragazzi saranno lรฌ a schiacciare sotto rete, senza professori ad arbitrare in campo. ยซI ragazzi daranno una lezione di sport corretto a tutti noi โ€” conclude la preside โ€”. Sono grandi, questi adolescenti, anche se hanno solo 13 anni. Basta dare loro fiducia, metterli alla prova, e loro ci stanno, raccolgono la sfida. Hanno orgoglio. E valori da insegnare, persino a noi adultiยป.

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI