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Porte chiuse: per ora decidono le Regioni. Ma il confronto resta aperto

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Di Redazione

Alla fine, la tanto attesa decisione del Governo sull’ingresso degli spettatori negli impianti sportivi non è arrivata: con il decreto varato ieri, la Presidenza del Consiglio estende fino al 15 ottobre tutti i provvedimenti già in vigore (pur introducendo l’obbligo di mascherina anche all’aperto). Le porte dei palazzetti restano dunque chiuse, ma le Regioni hanno ancora la facoltà di aprirle in misura limitata come accaduto nelle scorse settimane, in assenza della temuta “stretta” a livello nazionale.

Al momento si procede quindi a macchia di leopardo: ad esempio l’ordinanza della Lombardia, che consente l’accesso agli eventi sportivi al chiuso fino a un massimo di 700 persone, è ancora valida fino al 15 ottobre. Altre regioni, come le Marche, hanno invece scelto di osservare la disposizione governativa e vietare l’ingresso al pubblico. Il confronto tra Stato e enti locali, però, è ancora in corso: il governatore emiliano Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, chiede al Governo di aprire agli spettatori anche al chiuso fino a una capienza massima che potrebbe essere del 25% o anche inferiore (visto il parere negativo del Comitato Tecnico Scientifico).

(fonte: La Repubblica, Ansa)

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