Foto Federazione Italiana Pallavolo

Nuovo appello delle Federazioni: “Sulle palestre scolastiche servono indicazioni precise”

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Di Redazione

Le Federazioni degli sport di squadra tornano a rivolgere un accorato appello al Governo per salvare il movimento sportivo italiano: dopo il comunicato congiunto dei giorni scorsi, oggi la Fipav ha ospitato una conferenza stampa con i presidenti di Federazione Italiana Pallacanestro e Federazione Italiana Giuoco Handball per chiedere un intervento delle autorità sul tema della disponibilità delle palestre scolastiche (ma non solo). Argomento sollevato ieri anche dal presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha parlato di “un problema spaventoso“, aggiungendo: “C’è il rischio di perdere un pezzo di generazione“.

Stiamo cercando in ogni modo – ha spiegato il presidente Fipav Bruno Cattaneodi sensibilizzare di chi dovere per un problema che è drammatico e rischia di diventare tragico. In Italia manca proprio il concetto dello sport come elemento aggiuntivo all’attività scolastica e come passaggio formativo per ogni cittadino. Non vorrei trovarmi di fronte a un’idea di scuola vagamente ottocentesca per cui la cose importante è solo studiare sui libri, senza attività motoria e fisica: questo produrrebbe come risultato avere una serie di giovani e ragazzi obesi, con conseguente spese per lo Stato e il sistema sanitario. Questo non deve essere tollerato e l’attività dev’essere favorita, pur con tutte le garanzie“.

Avevamo avuto assicurazioni dal ministro Spadafora – ha continuato Cattaneo – che indubbiamente si sta impegnando; ma serve un’impostazione generale, la responsabilità dell’attribuzione degli spazi deve essere tolta al singolo dirigente scolastico e affidata a Regioni e comuni. Serve un cambio di mentalità, e se questo avvenisse potremmo anche assumerci noi i costi della sanificazione. Basta che passi il principio che anche l’attività sportiva è un’attività didattica“.

A ostacolare il ritorno dello sport nelle scuole c’è anche il tema della responsabilità penale. “Per come è formulata adesso la norma – ha detto il presidente federale – non è chiaro se sia di tipo esteso o applicabile solo ai casi di dolo e colpa grave. Dovrebbe essere esplicitato che le responsabilità scattano solo nel caso in cui le indicazioni non vengano osservate, finora si è usato solo il condizionale“. Infine il tema dei provvedimenti che finora hanno fermato la ripartenza degli sport di contatto (calcio escluso): “Il tempo passa, ma la situazione non si sblocca. Stiamo ancora aspettando di ripartire, se l’autorizzazione ce la danno alla vigilia di Natale la stagione del Beach Volley è compromessa“.

L’Italia è sempre arrivata tra i primi 10 paesi alle Olimpiadi – ha ricordato il presidente FIP Gianni Petruccie al quinto-sesto posto se consideriamo anche i Giochi invernali: se avessimo avuto lo sport nella scuola, questo risultato sarebbe molto migliore. Non ci sono alternative alle palestre scolastiche. Io faccio appello al ministro Spadafora, sono certo che con la sua autorità e il suo buon senso riuscirà a risolvere almeno parzialmente questo problema basilare“. E alla ministra dell’Istruzione Livia Azzolina un’altra richiesta: “Faccia una norma che escluda le palestre dalle attività non sportive o di natura fisica (impedendo quindi che vengano usate per le lezioni, n.d.r.)”.

Petrucci ha poi sollevato altri temi caldi: “La nostra principale esigenza è il credito d’imposta, l’unico emendamento che finora è andato avanti, anche se non mi illudo che la cifra possa essere alta. Poi abbiamo il problema dell’attività professionistica: i campionati adesso devono ricominciare, noi mettiamo a disposizione tutto quello che possiamo. Cinema e teatri sono aperti, perché lo sport no? È vero che le nostre Federazioni hanno dato contributi per aiutare le società sportive, ma restando fermi si perde la filosofia dello sport, si perde a livello di immagine, i giornali parlano solo di calcio“. Una battuta anche sul rientro in Italia degli sportivi statunitensi, problema particolarmente sentito nel basket: “Chiediamo che abbiano un percorso preferenziale, con tutte le garanzie sanitarie del protocollo, come avvenuto in altri paesi“.

Anche Pasquale Loria, presidente FIGH, ha chiesto aiuto al Governo: “La chiusura in marzo, pur doverosa, ha messo in difficoltà il nostro movimento e oggi è necessario ripartire. Però per questo servono indicazioni più dettagliate, precise e puntuali, anche superando le difficoltà legati ad atteggiamenti differenziati da parte delle Regioni: a partire da settembre per i campionati, e quindi almeno da agosto per allenamenti e amichevoli, ci vuole un’indicazione univoca. Se ci chiederanno dei protocolli più dettagliati o aggiornamenti di quelli esistenti li forniremo, ne abbiamo il dovere e abbiamo il tempo materiale per farlo nei prossimi 15 giorni“.

Lo stesso discorso vale per le scuole: “Se si lascia il tema alla negoziazione 1 a 1 delle organizzazioni sportive con i vari dirigenti scolastici, difficilmente usciremo da questa problematica con delle soluzioni positive, e molte associazioni avranno difficoltà e saranno anche costrette a rinviare la ripartenza o addirittura a chiudere“. E per finire c’è il tema degli aiuti: “Noi abbiamo più o meno tutti messo mano ai nostri bilanci, facendo ognuno dei risparmi e contabilizzando quelli forzati, ma sarebbe ora che anche su questo versante il governo avesse un occhio di riguardo e ci dotasse di qualche risorsa aggiuntiva“. Sul tema degli aiuti delle società, infatti, sembra non esserci margine per altri interventi da parte delle Federazioni: “Le risorse stanziate sono quelle, più di così non possiamo fare” ha detto categoricamente Petrucci.

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