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Nimir Abdel-Aziz è già re di Turchia: “Ma l’Italia mi mancherà tanto”

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Di Roberto Zucca

È stato un inizio di stagione con un pizzico di nostalgia quello del campionato di Superlega, soprattutto nel momento in cui è mancato all’appello il nome di Nimir Abdel-Aziz: di queste ultime stagioni l’olandese non è stato solo uno dei protagonisti, ma colui che ha regalato alcuni tra i migliori momenti di spettacolo e di bella pallavolo. Nimir ora è partito per la Turchia, destinazione Halkbank Ankara, e non nega di provare a sua volta un po’ di “saudade”:

Anche a me mancherà il campionato italiano. È sempre uno dei tornei più importanti del mondo, e ha accompagnato alcune delle mie stagioni migliori. Mi mancheranno anche gli amici con cui ho condiviso tutti quegli anni. Infatti con parecchi di loro, da Earvin e Swan Ngapeth a Bruno, ci sentiamo praticamente tutti i giorni“.

Foto Lega Pallavolo Serie A

Perché ha deciso di lasciare, allora?

La situazione a Modena, quando è arrivata la proposta di Ankara, era priva di certezze. Bisognava capire ancora il budget a disposizione, la possibilità di includere dentro il budget anche il mio contratto. Mi sono confrontato con la società e hanno perfettamente capito che, quando arrivano certe proposte, non si può dire di no. Soprattutto quando dall’altra parte non è stato definito ancora tutto. Mi è dispiaciuto e ci siamo lasciati benissimo. Da Giani, a Casadei, alla società tutta, ai compagni di squadra, mi è molto dispiaciuto lasciare Modena“.

Lo scorso anno non è andata come immaginava.

Tutti ci aspettavamo che andasse meglio di come è stato il risultato finale. Ciò detto, resta un anno molto positivo per me. L’ho passato con alcuni dei compagni che reputo una famiglia. Sono stato davvero bene“.

Foto Halkbank Spor Kulubu

L’impatto con la Turchia?

C’ero già stato otto anni fa, sempre ad Ankara. L’ho ritrovata con piacere, già mi è piaciuta la prima volta in cui ho vissuto. Non ho ancora avuto però il tempo di riscoprirla. Credo che passerà ancora un po’ prima di avere tempo di fare qualche uscita, perché il campionato è già iniziato e abbiamo tutti avuto pochissimo tempo.”

C’è stata la nazionale. Facciamo un bilancio dell’estate appena trascorsa?

Positivo, senza dubbio. Ci siamo ritrovati tra le prime otto in VNL, e ai Mondiali abbiamo disputato un buon girone, trovando l’affermazione contro ottime squadre. Peccato per la partita con l’Ucraina. È stata una serata no, che non deve capitare, ma che può capitare. Detto questo, credo sia sotto gli occhi di tutti che il percorso fatto da questa nazionale e da questa squadra sia stato all’insegna della crescita“.

Si aspettava l’affermazione dell’Italia?

Onestamente all’inizio no. Così come credo che nemmeno loro avessero maturato la consapevolezza di poter vincere il Mondiale. Hanno disputato davvero delle gare bellissime. Con alcuni di loro ho lavorato molto bene a Trento, penso a Michieletto e Giannelli. Con Simone è capitato di sentirci, ha fatto davvero una strada incredibile“.

L’Halkbank farà la Champions. Avrà modo di tornare in Italia, magari…

Se superiamo la prima fase, magari potrebbe capitare. Sarebbe bello, anche rivedere qualche amico o giocare contro qualche compagno di squadra“.

Foto Asian Volleyball

Il campionato turco è un obiettivo?

Assolutamente. La squadra è costruita per vincere e in generale per far bene sia in campionato che in Coppa. Dobbiamo ancora trovare l’amalgama, anche perché molti di noi sono stati in nazionale e il lavoro fatto assieme non è stato tanto“.

Curiosità: ho scoperto che lei è stato un forte tennista da giovane.

Quando ero ragazzino, ero bravino in tutti gli sport. Il tennis mi piaceva moltissimo ed è vero che me la cavavo. Poi ho scelto la pallavolo. Avrò sbagliato?“.

Credo di no. Quanto l’ha colpita l’addio al tennis di Federer?

Per noi tifosi di Federer è stato un momento toccante. Faccio fatica a ricordarmi un tennista così empatico, così amato e rispettato. Le sfide con Nadal, che ora andrà sostenuto, sono state qualcosa di magico“.

Foto Volleyball World

Se considerassimo Nimir il Federer del volley, chi potrebbe essere il Nadal della pallavolo?

“(ride n.d.r.) Aiuto, non saprei. È un bel paragone, ma non ci sono sfide che vivo come Federer ha vissuto quelle contro Nadal. Per me l’avversario non ha un volto preciso, non ha un nome. È una persona che trovo al di là della rete e io faccio il mio indipendentemente da chi mi trovo davanti. Non ho un avversario particolare con cui gioco ‘contro’, in quel senso“.

Le avrei detto Earvin, anche per il rapporto che vi lega.

Earvin è prima di tutto un amico, poi quando ci ritroviamo dalla parte opposta del campo la prendiamo in maniera molto leggera… nel senso che magari ci scherziamo su prima e poi ognuno fa la propria partita, anche perché entrambi non giochiamo contro un avversario, ma contro un’intera squadra. Finita la partita, torniamo ad essere componenti di una squadra o di una nazionale diversa“.

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