Negro: "A Trento lascio il cuore, sono stati due anni importantissimi"

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Di Redazione

L’immagine più forte del “dopo gara 3” della Delta Informatica
sono le lacrime di Nicola Negro.

Scontate quelle delle sue ragazze, che avevano appena visto sfumare la finale promozione.

Meno quelle di un tecnico navigato come il 39enne trevigiano, globetrotter del volley mondiale. Che, forse, non le ha sapute trattenere proprio perché è alla vigilia di un nuovo viaggio, quello che lo porterà sulla panchina del Minas, in Brasile.

Ma a Trento lascia il cuore, e l’ha raccontato al “Trentino”.


Vedere un allenatore con il curriculum come il suo con le lacrime agli occhi non è cosa di tutti i giorni. Cosa le è successo?

È stata la reazione a quello che c’era attorno a me: i membri del mio staff piangevano, le ragazze anche. Quando ci siamo riuniti in spogliatoio abbiamo vissuto un momento molto intenso, è stato il sentimento naturale per quello che mi hanno trasmesso.Si parla sempre di squadra, ma la
squadra non c’è sempre, quest’anno c’era davvero.

Il presidente Postai ha detto che quello di questa stagione è stato
il miglior gruppo della storia di Trentino Rosa
. Quali meriti si
sente di avere, in questo senso?

L‘unico che ho è aver fatto bene il mio mestiere: a volte succede, a volte no. Ma la disponibilità delle ragazze è stata eccezionale, specie dopo la perdita della Baldi, sulla quale avevamo incentrato buona parte del nostro gioco, e
quella della Tosi.
La squadra ha trovato la forza di non lasciarsi andare, compattandosi e trovando soluzioni tecniche con due ragazze al debutto e fuori ruolo, Giorgia Mazzon e Mason, facendo una splendida cavalcata da
febbraio ad aprile.

Caserta troppo forte?
Alla vigilia era la favorita numero1, piena zeppa di ex giocatrici di Al. In realtà hanno avuto un rendimento discontinuo e alcuni momenti di vera difficoltà, ma anche il grande merito di alzare il livello del loro gioco dopo gara 1. E noi lo abbiamo pagato.

Lei ha recriminato sulle scelte arbitrali.
A Caserta non sono stati pochi gli episodi, un paio dei quali in momenti delicati. Purtroppo è successo anche in gara 3, quel servizio era fuori. Io non posso che prendermela con gli arbitri, ma a queste cose deve pensarci qualcun altro: l’A2 femminile è l’unica serie A senza video check, servirebbero almeno gli arbitri di linea, in queste condizioni temo che gli arbitri prendano le loro decisioni a casaccio. Io cerco di essere corretto, mi sono arrabbiato perché ci stavamo giocando una stagione.

Con la Baldi sarebbe cambiato qualcosa?
Io credo che si saremmo giocati la promozione, cosa che abbiamo fatto lo stesso, ma lei rimane il nostro principale terminale offensivo, uno dei 2/3 migliori opposti dell’A2.

Dopo gara 1 avete accusato un calo fisico?
No, a livello fisico stavamo bene, abbiamo pagato a livello nervoso una formula discutibile, spendendo molto per rientrare su Perugia e poi dovendo ricominciare daccapo. A saperlo prima, forse sarebbe stato meglio “frenare “, in finale sono arrivate sesta e settima.

Le ha fatto impressione leggere che il presidente Postai, in caso di promozione in Al, avrebbe potuto rinunciare per motivi economici?
Sono valutazioni che spettano a lui, Roberto è una persona molto seria, non farebbe mai un azzardo. Sarebbe stato un peccato, ma non ci sarebbe stato niente di ma le: evidentemente sa che i mezzi non ci sono.

Veniamo alla domanda più importante: va in Brasile, al Minas?
Non ho ancora firmato, ma siamo ai dettagli. Del resto, hanno vinto lo scudetto dopo 17 annii conquistando anche la Champions League sudamericana e chiudendo al secondo posto il Mondiale per Club…

A Trento lascia il cuore?
Sì, sono stati due anni importantissimi: rivolgo un grande ringraziamento alla società, i risultati li abbiamo raggiunti grazie all’ambiente sano che c’è a Trento, una città che ama lo sport. E voglio ringraziare il mio staff: i miei due assistenti Serena Avi e Milo Piccinini, lo scoutman Ismaele Pertile, il preparatore atletico Paolo Santorum, i fisioterapisti Ilenia Marin e Maciej Palka e anche gli altri due assistenti Di Nardo e Casagrande, grazie alla loro passione.

(Fonte: comunicato stampa)

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