Pool Libertas Cantù

Molteni: “Cantù farà l’A2 solo con strutture idonee e con il supporto degli sponsor”

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

Il Presidente della Pool Libertas riflette sulla stagione appena conclusa e su quella che verrà.

Tre settimane fa si è ufficialmente e inevitabilmente conclusa la stagione 2019/20 del Pool Libertas, costretto come il resto del mondo dello sport ad ammainare bandiera bianca di fronte all’emergenza sanitaria del Covid-19. Dopo l’esaltante scorso campionato, non è stato certamente tutto rose e fiori il cammino dei ragazzi di coach Luciano Cominetti, costretti a confrontarsi con l’alto livello scaturito dalla riformata serie A2.

Ambrogio Molteni, intervistato dal sito wincantù, non nasconde qualche incognita relativa al futuro del proprio club.

Allora Presidente, qual’è il suo giudizio di questa, seppur incompleta, stagione?

Sicuramente il bilancio non è positivo, perché senza la sospensione saremmo stati in zona retrocessione. Tuttavia abbiamo pagato una serie di eventi sfavorevoli: l’incidente del nostro palleggiatore Baratti a giugno, dal quale non si è mai totalmente ripreso e che l’ha obbligato a giocare fino a gennaio al 50%. Ma anche alcuni infortuni non consecutivi da parte di colui che doveva darci una certa garanzia di rendimento nel ruolo di opposto, ovvero Poey. Quindi con i problemi riscontrati dalla nostra diagonale, il rendimento della squadra ne ha risentito. Ma tutto sommato ci sono anche alcuni aspetti positivi…”.

Ce li vuole dire?

Alcuni giovani che abbiamo acquistato hanno fatto abbastanza bene, sono cresciuti e dunque il loro percorso è stato sicuramente positivo. Inoltre a livello di spogliatoio il gruppo è sempre restato unito, dobbiamo ammettere che i ragazzi si sono sempre allenati bene”.

Un peccato non aver potuto riconfermare alcuni giocatori della stagione precedente, che tanto fecero bene..

Santangelo ha avuto diverse richieste ed è andato anche in Corea del Sud dove è riuscito a percepire un contratto da più di un centinaio di migliaia di euro. Era fondamentalmente fuori budget per tutta la categoria. Ma anche Preti è riuscito ad accasarsi a Bergamo con uno stipendio di almeno un 30% in più. Cifre fuori portata per noi. A Cantù fecero molto bene e giustamente sono andati a monetizzare altrove”.

Due paroline invece sul lavoro dello staff tecnico le vogliamo dire?

Hanno fatto bene nonostante tutto, continuando l’opera dello scorso anno. Onestamente si sono ritrovati a gestire una situazione abbastanza ingarbugliata. Hanno provato a tamponare in qualche modo l’assenza di una figura chiave come quella del palleggiatore che purtroppo, a causa del mercato chiuso, non poteva essere sostituito adeguatamente”.

Ora c’è da affrontare l’emergenza Coronavirus. Per Ambrogio Molteni quali saranno gli ostacoli maggiori da sormontare?

Il primo problema che dovremo affrontare sarà quella legato al palazzetto. Almeno per un anno dovremo fare a meno del Parini. Andremo si al PalaFrancescucci (l’ex PalaSampietro), ma avremo la possibilità di utilizzarlo soltanto per due allenamenti settimanali, oltretutto in coabitazione con il Pgc, oltre che per il match domenicale. Un impianto in cui il volley non ha mai giocato e che ha bisogno ancora di qualche ritocco per essere a norma. Bisognerà anche capire se ci sarà la possibilità di trasferire tutto il materiale che abbiamo presso il Parini. Per gli altri giorni stiamo valutando se qualcuno riuscirà a offrirci dello spazio, ma attualmente i vari palasport sono tutti pieni”.

Ci sta forse dicendo che la permanenza in A2 non è del tutto certa?

Lo sarà dal momento in cui avremo le strutture idonee ma anche il supporto degli sponsor sarà fondamentale e non dovrà mancare. Da parte mia credo che, dopo tanti anni, dovrò fare un ennesimo sforzo per mettere insieme un progetto che ci possa permettere di superare questo periodo per nulla facile”.

Invece e altre società di A2 secondo lei come se la passano?

“Prima di questa crisi mi sembravano fondamentalmente tutte a posto. Non penso che ci saranno grossissimi problemi: mi sento di ipotizzare che almeno un 50% potranno star tranquille, mentre un 20% potrebbero anche essere a rischio. Su un totale di dodici squadre, parliamo in ogni caso di casi limitati”.

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI