Foto Facebook Emilie Og Sunniva

Le norvegesi Olimstad-Helland Hansen vincono la battaglia contro il bikini “obbligatorio”

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Singolare episodio durante il torneo Challenge del Beach Pro Tour disputato la scorsa settimana ad Haikou, in Cina. Nel corso della sfida del primo turno contro le tedesche Kortzinger-Kunst, la coppia norvegese formata da Emilie Olimstad e Sunniva Helland-Hansen è stata fermata dagli arbitri: i cinesi Hu e Shen pretendevano che le due giocatrici indossassero il bikini come le avversarie. In realtà, ormai dal 2012, il costume da bagno non è più un abbigliamento obbligatorio nella disciplina sulla sabbia: il regolamento consente di indossare anche pantaloncini e shorts, o anche indumenti più coprenti.

Olimstad e Helland-Hansen, che erano perfettamente a conoscenza delle regole, sono state ferme nella loro decisione (“All’inizio ci abbiamo quasi riso, sappiamo benissimo che possiamo giocare in pantaloncini” hanno spiegato al quotidiano Aftonbladet) e alla fine, dopo un’accesa discussione, hanno ottenuto di poter mantenere la loro tenuta. Per la cronaca, il loro cammino è proseguito fino ai quarti di finale, dove sono state battute dalle lituane Paulikiene-Raupelyte. La Federazione norvegese ha comunque dichiarato che chiederà spiegazioni alla FIVB.

Certamente gli arbitri cinesi non hanno scelto la coppia della nazionalità giusta per una simile polemica: proprio dalla Norvegia, nel 2021, partì il caso della nazionale di pallamano che venne multata per il rifiuto di indossare il costume a slip durante i Campionati Europei, ottenendo alla fine la modifica delle regole. Nel Beach Volley, d’altronde, le discussioni sull’abbigliamento sono ricorrenti: sempre nel 2021 le tedesche Karla Borger e Julia Süde protestarono per il motivo opposto, difendendo il loro diritto a utilizzare il bikini dalle proibizioni imposte dal Qatar. E anche in quel caso le giocatrici furono accontentate.

(fonte: Aftonbladet, Corriere della Sera)

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