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La nuova sfida di Gennari si chiama Monza: “Volevo nuovi stimoli, ancora più responsabilità”

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Di Dania Tuccillo

Da Busto Arsizio a Monza. I chilometri di distanza non sono tanti, ma per Alessia Gennari si tratta di un’avventura completamente nuova, alla ricerca di “ancora più responsabilità”. Con la maglia del Vero Volley, Gennari scende in campo sabato 09 ottobre per l’esordio stagionale, proprio contro le ex compagne della Unet E-Work.

Alla fine della scorsa stagione ha dichiarato di voler uscire dalla Comfort Zone, lasciando Busto Arsizio dopo quattro stagioni. Quale nuova sfida si aspetta con la maglia Vero Volley?

“E’ una grande sfida personale in primis, e poi di squadra. Busto Arsizio mi ha dato la possibilità di crescere e di giocare partite molto importanti, stagioni veramente importanti, e per questo la ringrazierò sempre. A livello personale, arrivata alla soglia dei trent’anni avevo l’esigenza di provare nuovi stimoli, di cambiare, andare in un ambiente grande come quello che è Vero Volley e avere ancora più responsabilità, se possibile, circondata da altete di grandissimo livello, provando a fare ancora qualcosa in più. Era un mio grande interesse, inoltre, giocare ancora la Champions League e quindi eccomi qua”.

Un inizio di stagione su quell’e-work Arena che l’ha vista protagonista in maglia bustocca: sabato 09 ottobre, esordio in trasferta proprio contro Busto Arsizio. Che partità sarà?

“Difficile da pronosticare perche siamo all’inizio e all’inizio, si sa, le squadre non esprimono ancora il loro valore reale. Tra l’altro, Busto Arsizio ha mantenuto tanto dall’anno scorso, parlando soprattutto di sestetto, a differenza nostra. Siamo curiose anche noi di vederci in campo ma, per il valore delle squadre e dei singoli, penso che sicuramente sarà una partita combattuta”.

Prima di tuffarsi nel campionato di Serie A1 femminile, per la schiacciatrice originaria di Parma è stata un’estate ricca di emozioni e vittorie, culminata con l’oro conquistato a Belgrado nella finale contro la “bestia nera” della Serbia.

Non si può non parlare della grandissima estate azzurra. Un percorso difficile, iniziato con le Olimpiadi e coronato poi con l’oro europeo. Che cosa è cambiato nell’arco di questo mese e che cosa ha permesso il riscatto di questo gruppo?

“E’ stata un’estate molto intensa. Avevamo degli obiettivi molto chiari in testa e, con due competizioni così importanti e così ravvicinate tra loro, è fondamentale pensare ad un obiettivo alla volta. Sicuramente, quindi, all’inizio tutte le energie erano focalizzate sull’Olimpiade. L’Europeo è arrivato in un momento in cui la squadra era a terra, per cui è stata la vittoria del riscatto, della forza interiore di ciascuna di noi che voleva dimostrare a tutti il valore grandissimo di questa squadra”.

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