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Il ritorno di Roberto Russo: “Era doveroso risalire la china”

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Di Redazione

Ci sono due strade che un infortunio custodisce con sé. E sono quelle di un lento baratro o di una inesorabile risalita. Che Roberto Russo abbia di prepotenza imboccato la seconda è sotto gli occhi di tutti: tornato a brillare da qualche settimana nella Sir Safety Conad Perugia come solo in pochi sanno fare, Roberto si dimostra fiero di questo percorso che lo ha riportato sul campo:

Sono felice di essere tornato a giocare. Inutile dire che il campo in questi mesi di recupero mi è mancato come non mai. Quando è iniziato tutto ho passato un momento difficile, perché ho realizzato ciò che perdevo. Ma poi mi sono detto che era doveroso risalire la china“.

Ha perso un’Olimpiade e un Europeo, lo dico io. Come si fa a non perdere la testa in quei momenti?

È un colpo durissimo che ti butta giù. Ma è in quei giorni difficili che capisci davvero cosa vuoi, ovvero tornare in campo e ricominciare tutto. Meglio di prima. Quindi ti rimbocchi le maniche e lavori, senza guardare a ciò che stai perdendo o a ciò che devi affrontare. È così che mi sono ritrovato a Pesaro, con i miei che ogni tanto venivano a trovarmi, ma con tanti momenti in cui non mi sono lasciato sopraffare dalla solitudine e ho lottato“.

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Daniele Lavia e Riccardo Sbertoli hanno spezzato questi momenti?

Mi sono stati molto vicini, e anche quando loro si trovavano dall’altra parte del mondo si facevano sentire spesso. Ho trascorso con loro anche gli unici cinque giorni che avevo a disposizione in Sardegna, ed è stata una bellissima parentesi. Sono amici, siamo legati come fossimo fratelli“.

Appartengono, me lo conceda, a quella pallavolo pulita e garbata di cui anche lei fa parte.

La ringrazio di aver incluso anche me. Loro sicuramente sono esattamente come li ha descritti. Siamo un bel gruppo a livello di nazionale. Sono contento di ciò che siamo diventati“.

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Oltre la nazionale, lei è ormai una pedina fondamentale di Perugia.

Che è altrettanto un bellissimo gruppo. Un gruppo che ha in sè una grande forza, con atleti molto forti con i quali il livello in allenamento viene tenuto costantemente molto alto. Fare parte di squadre come questa ti aiuta moltissimo a crescere e a responsabilizzarti“.

Il suo livello fisico e mentale dopo l’infortunio sembra essersi alzato.

A livello mentale ciò che ho vissuto mi ha sicuramente fortificato. Sono tornato in campo e mi sento sicuramente più consapevole e sicuro dei miei mezzi e del mio gioco“.

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L’arrivo di Giannelli per lei cosa ha rappresentato?

Un valore aggiunto. È un giocatore che non ha certo bisogno delle mie presentazioni. La squadra, senza nulla togliere a Dragan che è un palleggiatore di altissimo livello, ne ha sicuramente beneficiato. Noi ci siamo ritrovati a giocare così come accade in azzurro e stiamo affinando la nostra sintonia, che migliora di settimana in settimana“.

Passerà il natale insieme a Giannelli e alla squadra?

Avremo doppio allenamento e poi saremo impegnati nella trasferta di Cisterna, quindi sì, faremo un pranzo tutti assieme. Quest’anno non riuscirò a trascorrere il Natale in famiglia, ma spero di avere qualche sprazzo di festività più avanti per tornare a casa e recuperare“.

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