Grebennikov come De Giorgi, un palasport porta il suo nome

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Foto Instagram Jenia Grebennikov
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Di Redazione

Non capita a tutti di avere un palazzetto che porta il proprio nome, in particolare quando si è ancora in vita. E’ accaduto tempo fa a Fefè De Giorgi, a Squinzano e ora anche a chi da alcuni anni viene considerato il primo (o il secondo dopo Balaso) libero più forte del mondo, ovvero il francese Jenia Grebennikov. Grebennikov, che dopo le esperienze di Superlega sponda Lube, Trento e Modena è in forza allo Zenit San Pietroburgo, è ospite in questi giorni nella sua Rennes, dove ha ricevuto un graditissimo omaggio.

Il forte e empatico giocatore, uno che difficilmente perde il sorriso, anche quando deve capitolare sotto i colpi degli azzurri agli ultimi Mondiali, ad esempio, ha frequentato il liceo a Rennes, esattamente al Collège e Lycee Assomption. Vi entrò nell’anno 2002, vent’anni fa esatti (Grebennikov oggi ne ha 32, è nato a Rennes il 13 agosto del 1990). E la grande palestra del suo liceo ora ha il suo nome.
“Sono orgoglioso di avere il mio nome inciso in questa palestra” ha detto il giocatore dopo aver posato per le foto di rito con l’insegna. Una di queste è sata postata dalla stesso giocatore sul suo profilo Instagam.

“La medaglia olimpica mi ha aperto molte porte – ha aggiunto ai giornalisti del portale Ouest-France – Anche se nella pallavolo credo di essere il primo ad avere una palestra con il suo nome. Sono super felice, soprattutto perché questo impianto sportivo non era affatto così quando ero lì. Il fondo era di cemento, dovevamo indossare tutti le ginocchiere per giocare. Ora ci sono anche tutte le attrezzature, sono davvero orgoglioso di avere il mio nome inciso qui”. Grebennikov ha ritrovato anche tante persone della sua adolescenza, compreso il suo ex professore di educazione fisica, il primo a portare avanti l’idea di dedicargli il palasport. Il progetto era partito lo scorso anno.

“Cerco di tornare il più possibile a Rennes, dato che la mia famiglia vive ancora qui, ma ho pochissime vacanze. Ora tornerò più spesso. È bello, c’è un grande entusiasmo intorno alla pallavolo e spero che continui”.
A Grebennikov, il giornalista di Ouest-France ha chiesto anche cosa sia cambiato per la pallavolo francese dopo l’oro di Tokyo. L’ex Modena ha spiegato che c’è stato un aumento di tesserati, ma sarà necessario accoglierli al meglio, con infrastrutture adatte. Il libero ha risposto anche alla domanda riguardo la scelta di restare in Russia a giocare nonostante la grave situazione internazionale.
“Parto sabato, la stagione riprenderà il 1° ottobre (i club russi non parteciperanno a nessuna competizione europea). Non ci sono molti paragoni con altri sportivi francesi in Russia, perché non ce ne sono molti. Certo, anch’io mi sono fatto delle domande, ma devo rispettare un contratto. In ogni caso, in termini di vita quotidiana lì, non è cambiato nulla”.

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Francesco lavorerà a stretto contatto con la nazionale A, guidata dall’italiano Gianlorenzo Blengini, con l’obiettivo di aumentare il livello tecnico-tattico dei giovani pallavolisti bulgari.

“Sono orgoglioso di iniziare questa avventura e di lavorare per una delle federazioni più importanti nel mondo della pallavolo. Questa esperienza mi darà l’opportunità di vedere nuovi metodi di lavoro e di conoscere una cultura pallavolistica diversa. Infine, ringrazio il presidente della PRC Matteo Rossi per avermi dato la possibilità di lasciare anticipatamente la stagione in corso per poter rispondere presente alla chiamata della nazionale bulgara”.

(fonte: Porto Robur Costa 2030)