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Giancarlo Rau, dalle Ande al Salento: “Voglio una vita tranquilla ed equilibrata”

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Di Roberto Zucca

La storia di Giancarlo Rau parte da molto lontano. Da un viaggio di andata per Santiago del Cile, partendo da Modena, quando Giancarlo aveva tre anni, al suo ritorno, sempre nella città emiliana, quando Rau Marsanich – questo il suo nome completo – era poco più che diciassettenne. Il suo amore per l’Italia è incondizionato, tanto che nel nostro paese decide di restarci a vita disputando anche diversi campionati di Serie A2 e A3: quello attuale, con la maglia dell’Aurispa Libellula Lecce è il sesto in carriera.

Se mi chiede come mi sento, le direi che mi sento molto più italiano, perché ci ho passato la maggior parte della mia vita. In Cile ho lasciato tanti amici, tante persone a cui voglio bene, ma sono cresciuto in Italia e da Modena in poi ho viaggiato tanto, sempre in Italia, per giocare a pallavolo“.

Pensa mai a dove vorrebbe fermarsi?

Lo stiamo decidendo con Daniela, la mia fidanzata, con cui stiamo assieme da dieci anni. Lei è una santa, perché soprattutto negli ultimi anni mi ha seguito sempre e io cerco nel mio piccolo di trascorrere l’estate vicino a dove lavora lei per la stagione balneare, ovvero a Capri. Daniela è pugliese, sicuramente la Puglia è un posto bellissimo in cui vivrei“.

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In cui attualmente gioca, ed è capitano.

A Tricase si vive proprio bene e con l’Aurispa sono già alla seconda stagione. È una società che si è davvero impegnata per allestire anche il roster di questa stagione, tanto che mi piacerebbe potesse centrare l’obiettivo della promozione in A2“.

Lecce è una montagna russa. Sale a un livello altissimo e poi ogni tanto scende dove nessuno si aspetta.

Alti e bassi, è vero. Forse l’uscita dalla Coppa Italia in qualche modo ci ha dato una botta tale che abbiamo maturato la consapevolezza che vogliamo restare in alto, vincere, riuscire a conquistare questo traguardo. Non è semplice, siamo tutti distanti di poche lunghezze. Se poi ci si mette di mezzo il Covid la cosa si fa anche più complessa. Ecco, questo può in qualche modo rendere difficile la costanza di rendimento“.

Chi sta meglio attualmente?

Beh, le direi che Palmi secondo me sta bene in questo momento e anche Casarano, ad esempio. In generale c’è molto equilibrio. Tra qualche settimana si aprirà la seconda fase e chi avrà la tempra per resistere più degli altri sarà la squadra che centrerà la promozione“.

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Fantastichiamo un po’. Lecce centra la promozione, capitan Rau firma il rinnovo?

Assolutamente sì. Sarebbe bellissimo per due ragioni: poter giocare in A2 il prossimo e farlo in una squadra, in una società e in una città che mi è entrata nel cuore“.

Dopo tantissima gavetta. Le chiedo come mai così tanta gavetta, ad esempio in B1.

Ho centrato due promozioni, con Bastia Umbra e con Molfetta, dalla B1 alla serie A2. Poi, in entrambi i casi, non ho trovato l’accordo per restare a disputare la Serie A. Devo dirle che mi è dispiaciuto; infatti dopo l’anno di Modena, in cui da giovanissimo giocavo nelle giovanili e mi allenavo con la prima squadra, in A2 ci sono arrivato tardi, a Civita Castellana“.

Modena è casa.

È il luogo in cui sono nato e cresciuto e dove ho esordito pallavolisticamente in Italia. Ho iniziato presto in Cile, ero davvero piccolo e sono arrivato a giocare anche con la nazionale cilena, arrivando a sfidare atleti del calibro di Ricardo e Giba, una cosa che ancora oggi mi emoziona“.

Cosa le resta della città?

La mia famiglia, che in Emilia ha anche un’attività legata al mondo degli eventi e dello spettacolo, con la quale collaboro quando posso in estate. Per il resto tantissimi amici anche lì. Mi rendo conto, parlandone con lei, di quanti posti meravigliosi l’Italia mi abbia fatto visitare e di quante persone importanti io abbia incontrato“.

C’è un’immagine di lei su Instagram. Seduto, al sole di Tricase, in una piazza deserta con la Gazzetta tra le mani. La felicità è quella?

Be’, è un’immagine della vita che vorrei avere. Una città luminosa, un luogo tranquillo, una vita equilibrata, e poco frenetica“.

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