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Fefè De Giorgi: “Dispiace, ma il percorso virtuoso continua” (VIDEO)

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Chi non vorrebbe, in un momento difficile o dopo un passaggio a vuoto, ritrovarsi di fianco il Presidente della Repubblica a confortarlo? Lo sa bene Fefè De Giorgi, che dopo la finale degli Europei persa contro la Polonia è stato “consolato” da Sergio Mattarella in persona, staccatosi dal cerimoniale per abbracciare il CT azzurro: “Mi ha fatto i complimenti per la squadra e per quello che stiamo facendo – svela De Giorgi – ha detto che la partita con la Francia è stata bellissima… io chiaramente gli ho detto ‘oggi un po’ di meno’, prima che me lo dicesse lui! E poi ci ha spronati a continuare su questa strada“.

Una strada che, ribadisce Fefè, non si ferma certo con questa sconfitta: “Dispiace, perché volevamo giocarcela un pochino meglio, ma è un percorso virtuoso quello che stiamo facendo. È la prima sconfitta tra Europei e Mondiali dopo due anni e mezzo… certo, è la finale, potevamo risparmiarcela e farla prima. Però dobbiamo guardare alla strada che stiamo facendo con questi ragazzi, che hanno ancora margini per migliorare. Siamo una squadra che vuole dare fastidio ancora a lungo“.

Questi 8 gradini e mezzo – aggiunge il CT riferendosi alle partite giocate durante gli Europei – sono stati un continuo salire, crescere e mettere dentro esperienza e qualità a un gruppo molto giovane. Quindi se tiro una riga ci sono tante cose positive: una crescita del gruppo, una consapevolezza maggiore. È una sconfitta che diventerà importantissima per trovare quella ‘cazzimma’ in più su alcune cose che adesso ci servirà per la qualificazione olimpica e per quello che verrà dopo“.

Tornando all’analisi della finale, De Giorgi dice: “La Polonia ha fatto sicuramente un grande match, ci ha messo tanto in difficoltà in ricezione e non siamo riusciti a contenere un po’ i punti diretti, che era il nostro obiettivo. I set sono finiti a 20, 21 e 23, ma con 11 ace subiti… In questo c’è merito degli avversari, indubbiamente, ma noi possiamo fare meglio. Anche alcune battute più gestibili ci hanno messo in difficoltà e lì si è giocato molto, perché negli altri fondamentali c’era abbastanza equilibrio“.

Il CT non vuole sentir parlare di pressione per la finalissima giocata in casa davanti a oltre 11mila spettatori: “Non voglio trovare nessun tipo di alibi, se non quello che potevamo fare meglio noi durante la partita. Se no è troppo facile. Alcune cose si potevano fare meglio, per le altre bisogna dare merito agli avversari perché hanno giocato una grande partita. L’ho detto in tempo non sospetti: a livello mondiale in questo periodo non ci sarà una squadra che domina, perché ci sono 3-4 squadre troppo vicine e dipende molto da come si arriva agli appuntamenti chiave“.

Infine un pensiero al grande evento che l’Italia ha ospitato in queste settimane: “Questo Europeo segna un momento importante per il movimento. Ci sono stati grandi sforzi da parte della Federazione, tutti abbiamo cercato di dare il massimo e credo che il movimento abbia avuto un grande impulso da questa manifestazione. Anche perché c’è una squadra che piace, che emoziona, che gioca, e che vince e perde, perché questo è lo sport“.

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