L’amarcord della NCAA: eppure quel matto mi sembra Lloy Ball…

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Di Redazione

In un periodo povero di programmazione televisiva e che mette mano alle library delle repliche, va sottolineata la divertente iniziativa del portaleOff the Block, specializzato nel volley universitario americano, che sta riproponendo partite storiche anche di molti anni fa.

Il suggerimento di ieri era particolarmente interessante: campionato maschile 1992, la sfida tra Penn State  – una delle favorite alla vittoria finale – e i Fort Wayne Mastodonts, della piccola Purdue University, nella quale si stava mettendo in luce un alzatore sfrontato e temerario… Un giovanissimo Lloy Ball.

Stile di gioco inconfondibile già allora, maglia #10 sulle spalle, Ball firmerà nove ace e porterà alla rimonta la sua squadra che vince dopo due ore e 10’ 3-1 (9-15, 15-10, 15-4, 15-11). Secondo gli annali quella fu la partita più bella della stagione che vide Pepperdine vincere il suo terzo titolo mentre Fort Wayne, alla sua seconda apparizione assoluta nel torneo major universitario arrivò alle semifinali, sconfitta da Stanford al quinto set dopo quasi quattro ore di gara, e comunque clamorosamente terza assoluta.

Quello fu il secondo anno di Ball a Fort Wayne: si laureò nel 1995 firmando da professionista in Giappone per i Toray Arrows e andando immediatamente alle Olimpiadi di Atlanta. Nel 1997 si fece tatuare tra le scapole la sua ossessione: i cinque cerchi olimpici. La medaglia d’oro più bella arriverà solo ventuno anni dopo, nel 2008, a Pechino e a 36 anni, con otto vittorie in otto gare. La prima vittoria olimpica dopo quattro partecipazioni.

Lloy è stato indimenticabile protagonista anche in Italia, a Modena, dove vinse il campionato 2001-2002.

(Fonte: Off The Block – YouTube)

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