Il Bisonte Firenze interrompe una mini-serie negativa e ottiene una bella e convincente vittoria per 3-0 contro Busto Arsizio a Palazzo Wanny. Cosa è cambiato rispetto alle ultime prove? “Abbiamo fatto molto meglio nel muro-difesa – dice Emma Graziani – ci abbiamo lavorato tanto sia questa settimana, sia nelle scorse e, credo che si vedano i risultati del lavoro che abbiamo fatto. Questa è stata la nostra marcia in più, perché siamo riuscite a fermare molti palloni per poi contrattaccare. Poi siamo partite anche con una bella grinta, cosa che non sempre facciamo“.
Accetta i cookie di tipo Esperienza per visualizzare
Le centrali del Bisonte erano particolarmente temute dalla UYBA, cosa che ha permesso alla palleggiatrice di smistare il gioco in modo meno prevedibile: “È stata bravissima Ilaria Battistoni – commenta Graziani – perché ha visto che noi centrali eravamo molto seguite, perciò ha cercato di smarcare il più possibile le attaccanti. È stata ottima in questo e quindi è stato più semplice mettere la palla a terra senza muro piazzato“.
Un po’ diversa l’analisi del tecnico Carlo Parisi: “Noi abbiamo avuto una buona battuta per larga parte del match, siamo riusciti a essere precisi ed efficaci. Ottimo il cambio palla, sia con ricezione buona che negativa, mentre non sono buonissimi i numeri del contrattacco: è una parte del gioco su cui dobbiamo lavorare ancora tanto. Manca un pochettino di organizzazione del muro-difesa, perché a volte un po’ ci dimentichiamo quello che viene preparato, e un po’ di qualità nella fase difensiva“.
Accetta i cookie di tipo Esperienza per visualizzare
Qualche momento di difficoltà c’è stato anche contro le bustocche, ma tutto sommato Il Bisonte lo ha gestito bene: “Qualche volta sembra che facciamo di tutto per complicarci la vita – commenta Parisi – però oggi, a bocce ferme, si può dire che siamo stati più bravi e abbiamo sempre avuto la partita in mano. Capita però che perdiamo un po’ il filo del discorso e ci blocchiamo su alcune situazioni: dobbiamo cercare di limitarle e non nascondere che ci sono, anche quando le cose vanno bene“.
Interviste di Stefano Sassi