Ecco Fusaro, un centrale con esperienza di Superlega per Motta

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Francesco Fusaro
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Di Redazione

C’è un pezzo pregiato al centro della rete tra i tanti cambiamenti di questa nuova HRK Motta, ecco Francesco Fusaro. Centrale di 201 centimetri, nato a Dolo il 30 maggio del 1999 e con tanta esperienza in Superlega sulle spalle. Il grande palcoscenico lo trova con la prima volta con la Kioene Padova, di cui difende i colori nella massima serie per ben tre anni e poi, l’avventura a Ravenna nella stagione appena conclusa. Se con Padova ha messo a segno esordio e primi punti in Superlega, con Motta proverà a ritagliarsi un posto da protagonista tra i centrali del campionato di Serie A2, forte di quell’esperienza che sarà di sicuro un aspetto a suo favore.

L’esperienza con Ravenna mi ha fatto sicuramente crescere come giocatore – conferma il nuovo giocatore di Motta all’interno di una nota diffusa dall’ufficio stampa – sotto diversi punti di vista: tecnico, tattico, fisico e mentale. Giocare con e contro certi campioni ti fa capire che livello bisogna esprimere ogni settimana in tutti questi aspetti, e quanta attenzione ai dettagli ci voglia per poter ottenere dei buoni risultati.”

Il campionato di Serie A2 dello scorso anno è stato entusiasmante, con risultati sempre incerti. Cosa ti aspetti da questo?
“Il livello generale del campionato di A2 di quest’anno si è sicuramente alzato. Tra le squadre non vedo tante differenze di livello così nette come in Superlega che non possano essere colmate da tanto lavoro durante la settimana. Quindi mi aspetto di lottare a viso aperto contro tutti per portare a casa più risultati positivi possibili.”

Come pensi di poterti inserire a livello tecnico nel gioco di Lorizio?
“Nel gioco di coach Lorizio cercherò di inserirmi con uno spirito di adattamento. In base alla visione di gioco che lui ha e a quali saranno le sue richieste proverò a dare il mio massimo contributo tecnico.”

Una delle cose che vengono sempre menzionate da chi gioca a Motta è il rapporto con il pubblico. Sempre presente. Quanto conta per te il sostegno del pubblico e puoi fargli una promessa?
“Credo che il sostegno del pubblico per la squadra sia fondamentale, sopratutto quando si gioca in casa, cosi da poter creare un ulteriore livello di difficoltà per l’avversario. Ai nostri tifosi mi sento di promettere che ogni domenica venderemo cara la pelle.”

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.