Doping: Russia bandita per 4 anni da Olimpiadi e Mondiali

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Di Redazione

Mano pesantissima della Wada nei confronti della Russia: l’agenzia antidoping mondiale ha deciso di escludere le nazionali del paese dalle principali competizioni internazionali, Olimpiadi e Mondiali compresi, per i prossimi 4 anni. Gli atleti russi non potranno dunque partecipare a Tokyo 2020 se non come “neutrali”, senza bandiera né inno.

La gravissima sanzione, senza precedenti nel mondo dello spot, punisce la falsificazione dei dati di laboratorio consegnati agli investigatori lo scorso gennaio. Dati che avrebbero dovuto scagionare la Russia dalle accuse di “doping di stato” che avevano portato alla sua squalifica per fatti relativi al periodo 2011-2015: già alle Olimpiadi invernali di Pyeonchang del 2018, infatti, gli atleti russi avevano potuto partecipare solo autonomamente.

Non sono chiari gli effetti del bando sulle nazionali di pallavolo maschile e femminile, entrambe già qualificate a Tokyo 2020. Le due rappresentative avrebbero in teoria il diritto a partecipare alla competizione, senza bandiera e insegne nazionali, ma la Russia potrebbe anche decidere di ritirarle per protesta contro la decisione della Wada.

Nel periodo oggetto della sanzione, la Russia non potrà nemmeno ospitare eventi internazionali né partecipare alle gare per la loro assegnazione. Il premier Dmitri Medvedev ha immediatamente annunciato l’intenzione della Russia di impugnare il bando davanti alla Corte di Arbitrato per lo Sport di Losanna (può farlo entro 21 giorni). Ma Yuri Ganus, direttore generale della Rusada (l’agenzia antidoping russa) che da tempo aveva denunciato i problemi, ha affermato che “non c’è nessuna chance di vincere in tribunale“.

(fonte: Ansa)

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