Dolore e sgomento nel mondo dello sport per la scomparsa di Gilberto Benetton

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

Il mondo dello sport in lutto. Non solo la pallavolo, ma anche il rugby e il basket. Un uomo che ha regalato tanto, soprattutto umanamente allo sport trevigiano, Gilberto Benetton è scomparso all’età di 77 anni e ha lasciato un vuoto enorme a chi lo conosceva bene. Ecco quanto riportato nell’edizione odierna de “Il Gazzettino Treviso”.

La pallacanestro trevigiana ha accolto con sgomento e dolore la notizia dell’improvvisa scomparsa di Gilberto Benetton. «Era un grande uomo, una persona speciale – è il ricordo di Giovanni Favaro, oggi direttore generale di Treviso Basket ma con un lungo passato in Ghirada come dirigente – Parliamo di un gigante dell’imprenditoria e di un personaggio che ha rivoluzionato tanto l’industria quanto lo sport. Il basket era uno dei suoi amori: per ringraziarlo di quanto fatto in tanti anni non basterebbe intitolargli il Palaverde».

Affranto anche il presidente Paolo Vazzoler: «Gilberto mi ha voluto bene. Ero un ragazzo quando è arrivato nel basket trevigiano prima come sponsor e poi come proprietario. È sempre rimasto una persona semplice nonostante fosse quell’uomo che è stato».

Introdotto nel 2012 nella Hall of Fame italiana della palla a spicchi, Gilberto Benetton ha condiviso la sua epopea con Giorgio Buzzavo, suo braccio destro: «Per me si tratta di una perdita incredibile – rivela l’ex presidente di VerdeSport – se n’è andato un amico prima che un compagno d’avventura. Come imprenditore e come sportivo aveva una visione ad ampio raggio, aveva compreso l’importanza di coinvolgere il territorio e di trasmettere determinati valori».

Un ricordo speciale ed insolito di Gilberto Benetton giunge da Angelo Motta, storico medico sociale della Pallacanestro Treviso: «Quando mi sposai, come regalo di nozze mi offri Villa Minelli per la cerimonia ed il ricevimento. Con la sua scomparsa si chiude definitivamente un’epoca».

L’EX CAPITANO La dimensione più intima di quella che fu la Benetton Basket è descritta anche da Massimo Iacopini, capitano del primo scudetto nel 1992: «Nella mia vita Gilberto Benetton ha rappresentato una costante per circa 20 anni. Era riservato, gentile, cortese, sempre presente col suo sorriso. Lo consideravo quasi parte della mia famiglia. Conservo mille ricordi. Posso affermare però che parte della mia carriera lavorativa è stata contraddistinta dal signor Benetton, prima come giocatore e poi come dirigente. Gli dovevo moltissimo».

IL RUGBY Gilberto Benetton ha imparato ad amare il rugby con il tempo, come ricorda il presidente dei “leoni” Amerino Zatta: «La sua grande eredità – racconta – è stato l’insegnamento di fare sempre il passo proporzionato alla propria gamba. È stato un grande uomo e imprenditore, ci mancherà molto».

IL VOLLEY «È una notizia che mi lascia dentro una grande tristezza». Per 22 anni Bruno Da Re, oggi general manager di Trento, è stato prima direttore sportivo poi general manager della Sisley. Un impegno che negli anni lo ha portato a diventare il dirigente di punta del club nell’epica stagione che dal 1987 al 2008-09 (l’ultimo anno di Da Re in nero amaranto) ha visto la Treviso della pallavolo conquistare 9 scudetti, 4 Champions League, 5 coppe Italia e 7 supercoppe italiane, 2 Coppa delle Coppe, 4 Coppa Cev e 2 supercoppe europee. «Ricordo ancora la prima volta che l’ho incontrato – racconta Da Re – quando nel 1987 gli “portammo” la pallavolo Vittorio Veneto che aveva appena conquistato la promozione in serie A2. C’era entusiasmo e curiosità nella sua decisione di avventurarsi nel mondo del volley. Lui ha impresso il suo stile umano e professionale al modello sportivo, non solo del volley, quel marchio di fabbrica che è stato il segreto di tanti successi nel tempo: la cultura del lavoro e del sacrificio, la dedizione, l’umiltà, il rispetto dell’avversario e delle regole, la cura dei dettagli».

Lorenzo Bernardi, stella della Sisley dei tempi d’oro, ricorda un insegnamento di Gilberto Benetton: «Mi diceva sempre “nel gruppo Benetton arrivare secondi è come perdere”. Un concetto fondamentale, che mi ha spinto a migliorarmi sempre».

«È stato un esempio di come lo sport può essere vissuto con i suoi valori più autentici anche applicando alla gestione dei club i criteri della managerialità» sono le parole di Alberto Cisolla, uno dei senatori “trevigiani” della Sisley.

«Va ricordato come una figura fondamentale per la crescita e l’affermarsi del volley italiano» dice il presidente provinciale della Fipav Michele De Conti.

FORMULA 1 Lo sport targato Benetton dal 1985 al 2001 si è identificato anche con una scuderia di Formula 1, che ha mietuto successi sui circuiti di tutto il mondo: ha vinto 27 gran premi ed è stata due volte campione del mondo piloti, nel 1994 e nel 1995, con Michael Schumacher. Nel 1995 ha vinto anche la classifica costruttori.

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI