Foto Futura Volley Giovani

Demichelis: “Maledetti social, alla nostra età ci tocca fare i TikTok…”

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Di Redazione

Se fino a poco tempo fa in un gruppo squadra erano le veterane quelle chiamate a coinvolgere le più giovani per accelerare il loro percorso di ambientamento “parlando” loro di aneddoti, esperienze pregresse, consigli e incoraggiamenti, pare proprio che ora questo “affiancamento” avvenga con regole ben diverse e addirittura ruoli invertiti.

Le regole sono quelle dei social, dove si comunica attraverso stories e TikTok, tag e hashtag, balletti e challenge. Un mondo sconosciuto, e volutamente ignorato anche, da molte giocatrici navigate, alcune addirittura in imbarazzo difronte a questo gap generazionale. E così, davanti a questi nuovi “strumenti di comunicazione”, le parti si invertono: le giovani recitano il ruolo delle tutor, le veterane quello delle matricole, sempre più spesso coinvolte in post e video divertenti, a volte virali. Fortunatamente, per la proprietà commutativa e associativa, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. In questo caso il fare squadra insieme.

Ultima, ma non ultima, ammissione in questo senso, arriva dalle colonne de La Prealpina tramite il racconto diretto di Ilaria Demichelis (nella foto qui in basso è la seconda da sinistra in prima fila, n.d.r.), nuova “esperta” palleggiatrice della Futura Volley Giovani Busto Arsizio, squadra di A2 in cui la differenza di età nel roster forse è più marcata che in altre. “Ci scherziamo sù perché il gap è notevole, ma credo sia anche un valore aggiunto” spiega la giocatrice piemontese classe ’87, che poi va dritta al nocciolo della questione. “Le giovani portano freschezza nel gruppo, il clima in spogliatoio è solare” se non fosse per… “l’uso dei social – ammette Demichelis -. Questa è la vera netta differenza tra le grandi e le giovani”.

foto Futura Giovani

Il perché è banale: “Noi (veterane, n.d.r.) non amiamo stare troppo attaccate al telefono, invece le più giovani ci taggano scherzosamente in qualsiasi video possibile e immaginabile. Sta diventando una malattia, ma alla fine vedremo chi l’avrà vinta” ammette sorridendo Ilaria Demichelis. Cambiano i tempi e le regole d’ingaggio, come dicevamo all’inizio, ma una cosa è certa: la saggezza data dall’esperienza, anche nello sport, avrà sempre un valore diverso rispetto all’esuberanza (anche agonistica) della giovinezza.

E a darcene un esempio è ancora una volta Demichelis: “Il mio obiettivo quest’anno non sarà trovare la palla con le attaccanti che giocano titolari ma con tutte, perché da qui a fine anno, ci sarà bisogno di tutte. È importante che ognuna di noi entri in campo tranquilla, consapevole che non ci sono titolari e riserve”. Se questo fosse un post sui social, quest’ultimo virgolettato lo accompagneremmo così: #leader.

(fonte: La Prealpina)

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