Foto di Arnaldo Fustini

Dal CUS Torino al Canada. La storia di Vittoria Petrosino

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Di Redazione

Cresciuta tra le fila del CUS Torino, Vittoria Petrosino (classe 2003), lo scorso anno ha partecipato a un progetto di studio in Canada. Con grande coraggio, in un anno di pandemia globale è riuscita a portare a termine l’anno di studi con ottimi risultati ma soprattutto a continuare a coltivare la sua grande passione per la pallavolo.

Un anno trascorso in Canada, lontano da casa in un periodo di pandemia globale, quali sono state le difficoltà che hai riscontrato? “Vivo ormai da un anno in Canada, in una zona residenziale a pochi kilometri da Vancouver. Ho frequentato in questo ultimo anno la Seaquam Secondary School, e come tutti gli inizi anche il mio non è stato facilissimo. Ho dovuto affrontare, causa Covid, la quarantena a casa di persone gentilissime, ma a me all’epoca sconosciute ed ero dall’altra parte del mondo. Il primo giorno di scuola è stata la mia salvezza, il coach della squadra della mia high school, che grazie al Cus, sapeva del mio arrivo, mi ha chiamato in palestra e di li ho conosciuto le ragazze della squadra, che mi hanno aiutato nel mio inserimento e che ancor oggi sono mie carissime amiche. Da quel giorno le difficoltà che credevo di dover affrontare, la lingua la nostalgia di casa, lo studio, sono solo state delle sfide che ho vinto con determinazione, ma sempre con il sorriso sulle labbra.”

Sei riuscita lo stesso a praticare sport, in che modo sei riuscita a integrarti? Come ti sei trovata con le nuove compagne? “La pandemia in Canada è stata meno forte, confrontata all’Italia, io ho avuto la fortuna di andare tutti i giorni a scuola, senza mai dover seguire le lezioni da casa, questo mi ha aiutata ad integrarmi con i ragazzi della Seaquam, ad allenarmi regolarmente con la squadra della scuola, anche se purtroppo le competizioni scolastiche non sono mai iniziate, e ci siamo accontentate di fare amichevoli e nulla più… ho avuto la fortuna che alcune ragazze della mia squadra giocavano anche in un team al di fuori dalla scuola, per questo sono riuscita ad allenarmi e confrontarmi anche con delle ragazze universitarie…”

Quale sarà il tuo percorso futuro? Cosa ti porti dietro da un’esperienza così arricchente sotto tutti i punti di vista? “Questa bellissima esperienza, mi ha fatto crescere sotto tutti i punti di vista, mi ha fatto conoscere un paese stupendo, una nuova cultura e persone straordinarie. Ho capito che la pallavolo, ma penso che valga per tutti gli sport, sia una lingua universale e spero mi possa dare l’opportunità, magari con una borsa di studio sportiva di poter continuare questo viaggio cosi emozionante…”.

(Fonte: comunicato stampa)

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