Consiglio Federale: una consulta ristretta ai pochi "fedelissimi"?

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“Abbiamo vinto grazie alla chiarezza del nostro messaggio di rinnovamento, alla trasparenza della nostra attività degli anni passati e alla determinazione con cui ci siamo presentati alle società con un progetto che guarda ai territori e al loro coinvolgimento come elemento distintivo di quello che ci siamo impegnati a fare nei prossimi anni di mandato”. Così, un giorno dopo l’elezione al vertice della Fipav, Pietro Bruno Cattaneo, il “nuovo” presidente ribadiva come intendeva muoversi lungo il proprio mandato.

Ma, come abbiamo fatto rilevare nei precedenti interventi di #ViaVitorchiano, tra le parole del programma, quelle espresse direttamente dal “nuovo” presidente e quel che invece sta accadendo nella realtà la distanza va via via sempre più aumentando.

Un altro esempio? Quel che è accaduto ai margine dell’ultimo Consiglio Federale tenutosi a Padova. Ebbene, quel coinvolgimento dei territori “come elemento distintivo di quello che ci siamo impegnati a fare” ha bisogno di un distinguo perché risulta che solo determinati territori, solo i presidenti regionali “fedelissimi”, sono stati invitati a una sorta di consulta ristretta. Altri territori, quelli considerati “nemici” o meglio, non ancora assimilati al “nuovo” “governissimo” federale, sono rimasti fuori dalla porta. Anzi, nemmeno invitati. L’iniziativa pare sia partita dal grande tessitore Adriano Pucci che ha radunato i più fedeli, escludendo gli altri dal confronto. Sarà stato un serrate le fila? Avrà strigliato le truppe?

Difficile saperlo, per ora…

La certezza che ne arriva è che, a dispetto di quanto dichiarato e sbandierato, trasparenza e coinvolgimento di tutte le realtà locali nei processi decisionali, sono ancora ben lontani.

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