Con Montreux si chiude un capitolo straordinario della pallavolo femminile

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Di Redazione

La notizia della sospensione del torneo internazionale di Montreux era nell’aria: già lo scorso anno gli organizzatori avevano parlato di difficoltà sempre crescenti nel calendarizzare l’evento, soprattutto dopo l’ampliamento della Volleyball Nations League e nel recuperare sponsor in grado di coprire i costi. L’ufficializzazione della cancellazione del torneo è arrivata due giorni fa anche se ormai era data per scontata. Il torneo di Montreux di solito viene presentato a dicembre con almeno quattro o cinque squadre partecipanti di prima grandezza la cui presenza è già garantita: ma quest’anno non c’è stata alcuna presentazione e tutte le squadre extraeuropee avevano rifiutato gli inviti.

Non è la prima volta che il torneo di Montreux, che dal 1998 è noto come Montreux Volley Masters, è costretto a fermarsi. Dal 1984 a oggi le edizioni sono state trentaquattro con due sole pause, nel 1997, per problemi organizzativi della società titolare del torneo, e nel 2012 quando la macchina organizzativa non riuscì a inserire l’evento in un calendario già molto fitto per via delle Olimpiadi di Londra.

Stavolta la situazione è un po’ diversa: a ottobre gli organizzatori avevano chiesto alla FIVB una soluzione di fronte alla difficoltà di potere avere squadre di prima grandezza per via del fittissimo calendario tra Olimpiadi e VNL ma le garanzie che la Federazione internazionale ha presentato sono state insufficienti. Di qui la decisione di chiudere a tempo indeterminato, forse nella speranza di costringere la Federazione internazionale a un passo indietro che per il momento non c’è stato.

Il torneo di Montreux da sempre è considerato il punto di partenza della stagione internazionale femminile: due le vittorie azzurre, una nel 2018 e una nel 2004 quando ancora il torneo si svolgeva con un round robin all’italiana. Un trofeo che ha visto passare dalla Svizzera tutte le più forti giocatrici del mondo. Dall’URSS imbattibile prima della fine del muro, alla nazionale cubana. Fu il primo torneo a far giocare le atlete su un taraflex di nuova generazione quando questo fondo era ancora in pieno sviluppo; fu uno dei primi tornei di pallavolo a creare il village, una sorta di fiera nel quale ogni squadra poteva vendere il proprio merchandising, dare visibilità ai suoi sponsor e organizzare eventi. Un’idea vincente per tutte le manifestazioni, non solo di volley, che verranno.

Fu il torneo che tenne a battesimo la Russia successiva al crollo sovietico e la Croazia di Barbara Jelic subito dopo il dissolvimento della ex-Jugoslavia. Nessun altro torneo riuscì a esprimere la straordinaria epopea della nazionale femminile cubana (nove vittorie). Nel 2002 fu il primo torneo a sfondare il tetto delle 15mila presenze nella finale che l’Italia, che poi avrebbe vinto il mondiale, perse dalla Russia.

Negli ultimi anni Montreux ha lanciato innumerevoli e giovanissimi talenti e affermato autentici colossi come la Cina. Un peccato pensare che la pallavolo possa fare a meno di questo appuntamento. Ma l’intenzione dell’FIVB è chiara, dare alla Vollleyball Nations League, così come a Golden League e Silver League, maggiore spazio e visibilità.

(Fonte: volleymasters.ch)

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