BluVolley Verona, Magrini: "La Fipav doveva cercare un confronto più aperto e diretto con il CdA della Lega"

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Di Redazione

La scelta della Federazione Italiana Pallavolo di “congelare” la stagione 2019/2020 senza assegnare titoli e retrocessioni ha creato non poche polemiche specialmente tra i club di Superlega, che avrebbero voluto essere interpellati in questa decisione, tanto che il Presidente di Lega, Diego Mosna ha rassegnato le proprie dimissione. Una scelta che a parere della Lega doveva essere condivisa prima con chi pianifica con fatica la stagione. Dello stesso pensiero anche il presidente della BluVolley Verona Stefano Magrini, intervistato dal quotidiano “L’Arena”.

Secondo lei è stato giusto sospendere in maniera definitiva i campionati? «Parto dal presupposto che di questo virus non ne sappiamo abbastanza e che nessuno, o quasi, può sapere come potrà evolvere la situazione sanitaria da qui ai prossimi mesi. Per questo, nonostante condivida la scelta di aver interrotto la regular season, non sarei stato così lapidario per quanto riguarda i playoff o comunque la possibilità di riprendere nei mesi a venire. Credo che sia stato un errore negare sin da ora la possibilità di assegnare titoli, retrocessioni e promozioni. Avrei trovato più rispetto da parte della Federazione cercare un confronto più aperto e diretto con il CdA della Lega su questo tema».

Per la vostra programmazione futura tutto sommato è meglio aver chiuso adesso la stagione? «Assolutamente no. Tanto a livello economico, quanto a livello sportivo, abbiamo subito un danno importante. Penso all’arrivo di Kaziyski, alle sponsorizzazioni, ai mancati introiti di due big match casalinghi contro Modena e Trento, ad una squadra in evidente ripresa che avrebbe potuto condurci ai playoff, a tutti gli eventi programmati a partire dal Kaziysky-day».

In questi giorni si parla di una taglio di stipendi a tecnici e giocatori per la prossima stagione. Una scelta giusta? «La scelta è sacrosanta. Credo che in primis i giocatori che guadagnano molto bene debbano comprendere il contesto. Dobbiamo fare tutti quanti un passo indietro oggi per poterne fare due in avanti domani».

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