Photo: Giuliani

Bergamo, Graziosi: “Abbiamo perso il nostro gioco. Brescia è stata superiore”

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Di Redazione

L’Agnelli Tipiesse Bergamo vede sfumare il sogno Semifinale Play Off Promozione dopo il ko in Gara 3 dei Quarti di Finale per mano della Gruppo Consoli Centrale del Latte Brescia.

Mister Graziosi Bergamo esce sconfitta ai quarti di finale Promozione contro Brescia, che analisi si può fare di questa Gara 3 e dell’intera serie? “Siamo arrivati a questa serie con alcuni problemi fisici che non ci hanno permesso dopo la regular season di allenarci con continuità e onestamente abbiamo trovato una squadra in forma che ha giocato meglio di noi: abbiamo perso il nostro gioco. Lo avevamo abbastanza fluido che ha funzionato bene per tutta la stagione. Dopo la partita con Siena però lo abbiamo smarrito. Ultimamente non abbiamo più trovato quel filo del gioco. Brescia è stata superiore soprattutto in attacco, non siamo riusciti a far entrare la nostra battuta e a metterli in difficoltà, loro hanno degli attaccanti importanti”.

Sono stati fatti tanti errori anche in momenti topici a che cosa si attribuiscono? “Sì quello è successo anche per la tensione, bisogna mettere sempre in conto che in queste gare non ti esprimi come vorresti, poi c’era consapevolezza del fatto che non eri riuscito a prepararti come era ideale, quindi un po’ di nervosismo e tensione c’era, ci ha portato a commettere errori che usualmente non facciamo, quando non hai tutte le certezze capita. Brescia ha fatto una serie importante e ci ha costretto spesso al punto a punto dove naturalmente la serenità mentale è fondamentale”.

Pensi che Brescia avesse il valore aggiunto dell’esperienza dalla sua? “Senz’altro, elementi come Cisolla e Tiberti sono giocatori di esperienza abituati a certi tipi di partite, cosa che noi non siamo. Speriamo di fare tesoro quest’anno per la prossima o le prossime stagioni”.

Può una ricerca concitata del gioco perfetto aver creato magari un po’ di pressione e insoddisfazione a livello mentale? “No, perchè questo lo si prova durante la settimana, trovare le sicurezze e certezze; con mille problemi in corso non è stato possibile ma c’era consapevolezza. Sapevamo che se avessimo giocato con quella fluidità avremmo fatto una prestazione importante, invece abbiamo quasi perso certe giocate come la pipe, che era una soluzione a cui ricorrevamo spesso in campionato, siamo diventati quasi scontati e leggibili dall’avversario. Il servizio non è entrato e ci ha scombussolato tutta la fase break, il muro non ha funzionato, merito tanto di Brescia e di Tiberti. Ce la siamo giocata con la consapevolezza di questi problemi ma nelle tre partite ha meritato di più Brescia, complimenti a loro”.

Ti aspettavi questo calo? “Sì onestamente mi aspettavo questa forma di rilassamento, non c’era più dopo la coppa Italia quella fame e ricerca maniacale di inizio stagione che ci ha portato in finale. C’è stato questo momento di stand by, tra la fine del campionato e inizio dei quarti, i play off sono un altro campionato e non sono riuscito io a far capire questo messaggio”.

Questa formula pensi che sia stata complicata? “Sì è una formula sfortunata per chi come noi è arrivato primo, siamo dovuti stare fermi tanti giorni con  l’inserimento degli ottavi che fino a un anno fa non c’erano, che sono stati scadenzati di domenica in domenica nel periodo di Pasqua, hanno giocato a distanza di una settimana e i bresciani arrivavano da un buon ritmo partita; poi arrivati ai quarti tutto si è deciso in pochi giorni, recuperando senza doversi allenare e forse si potevano dilatare le partite dei quarti un po’ di più nel tempo;  se avessimo vinto ieri avremmo dovuto preparare la partita di semifinale con Siena in un giorno. Lo sai fin dall’inizio ma al di là di quello arrivando primi qualche vantaggio dovresti averlo a mio parere. Basta anche un imprevisto e non riesci a recuperare (vedi l’infortunio muscolare di Finoli che ha reso tutto un’incognita, alterando il ritmo degli allenamenti)”.

A luglio durante la prima chiamata dopo il tuo arrivo si era parlato di un progetto triennale per arrivare in Superlega, poi i fatti hanno superato le aspettative creandone altre in corso di stagione: che bilancio si può fare oggi e da cosa si ripartirà? “Siamo partiti con mille dubbi, con una rosa di pochi giocatori con mille difficoltà, un’unione di due società che non sapevamo se avrebbe funzionato, invece abbiamo superato anche la questione Covid a novembre stando fermi 40 giorni e tutto sommato abbiamo vinto la regular season con tante partite di anticipo, 16 vittorie consecutive e 16 punti di vantaggio sulla seconda, vincendo la seconda coppa Italia. Se fossimo arrivati in semifinale sarebbe stata veramente una stagione con la ciliegina sulla torta. Quest’anno ci deve lasciare un’eredità importante, speriamo che questi ragazzi abbiano fatto un’esperienza importante: se ci ricapiterà nella prossima stagione sappiamo che i play off sono un campionato a parte e bisogna farsi trovare pronti adesso e non a novembre o dicembre. In cinque anni abbiamo fatto una crescita importante anche a livello societario. C’è sicuramente delusione, ma questa nel bilancio è una stagione positiva, valorizzando anche molti ragazzi giovani, ci è mancato l’ultimo acuto che era alla nostra portata, ma siamo arrivati stanchi a livello mentale e appannati, la stagione è stata lunga, tamponi, partite saltate, impegnativa ma il bilancio è più che mai positivo. Si riparte da qui per la crescita di un gruppo rodato che deve far tesoro di questa stagione”.

Un pronostico su chi può passare in Superlega quest’anno? “Rispetto a tutte le altre ha qualcosina di più Siena, a livello di giocatori e esperienza, però se la giocherà a mio avviso 50 e 50 con Taranto”.

(Fonte: comunicato stampa)

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