La Pallavolo Padova sbarca in Giappone per una serie di training camp

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Il 17 agosto Pallavolo Padova sbarca ufficialmente in Giappone, tra obiettivi tecnici e strategie di marketing. In virtù della partnership con i Tokyo Great Bears formalizzata a luglio, il direttore tecnico delle squadre Under 17 e Under 19 Giorgio Sabbadin volerà nel paese del Sol Levante per una serie di camp e per tenere alcuni clinic con gli allenatori nipponici.

La prima tappa di questo tour si terrà proprio a Tokyo il 17 e 18 agosto: due giornate di full immersion in cui pallavolisti e pallavoliste di tutte le età potranno allenarsi sfruttando la metodologia di lavoro dell’Accademia bianconera e allo stesso tempo palleggiare assieme al nuovo acquisto Wataru Taniguchi. Libero classe 1996, Taniguchi succede a Ran Takahashi nella dinastia di giapponesi che hanno vestito i colori della Pallavolo Padova e che hanno reso sempre più famoso in Giappone il club di viale Rocco.

A partire dal 20 agosto, il camp si sposterà da Tokyo alla prefettura di Shizuoka, e più precisamente nelle città di Numazu e Mishima. Qui protagonisti del camp saranno i bambini e le bambine al di sotto dei 12 anni, attratti dal blasone e dalla tradizione della scuola pallavolistica italiana. Sono in programma ben cinque sedute con gruppi che vanno da 40 a 60 elementi, seguiti assieme ad uno staff locale di 7-8 assistenti.

Sono curioso – ha dichiarato coach Sabbadin – parto con l’idea di conoscere un paese che può considerarsi un’eccellenza tecnica a livello mondiale e che sta tornando a vincere, come dimostra il terzo posto nella Volleyball Nations League. Non andremo lì a dire ‘si fa così’, voglio provare approcci didattici diversi per mostrare come gli stessi obiettivi possono essere raggiunti mediante metodiche di allenamento flessibili, confrontandomi anche con i tecnici che troverò sul posto“.

Alleneremo gruppi molto numerosi e disomogenei – continua Sabbadin – spero di non trovare una mentalità troppo rigorosa, perché il lavoro deve essere adattato alle caratteristiche dei ragazzi o degli adulti che ci troveremo di fronte. È comunque una prima volta per entrambe le parti, l’idea è quella di creare i presupposti per dare continuità migliorando l’efficacia di questo scambio a livello tecnico“.

Sabbadin si è guadagnato sul campo i galloni di ambasciatore della pallavolo padovana: “Il prossimo anno inizierò la mia ventiduesima stagione da allenatore, la nona con la casacca della Pallavolo Padova. Nel corso di questi anni ho avuto l’opportunità di allenare tutte le squadre dall’under 15 all’under 19 e giocatori di grande talento come Bottolo, Gottardo, Guzzo, Iervolino, Ferrato. Parallelamente, a livello federale ho iniziato da selezionatore per la provincia di Treviso e poi per il Veneto, fino all’ultima esperienza come assistente nello staff della nazionale Under 20 campione d’Europa“.

Alex Sapega
Foto Pallavolo Padova

Nelle intenzioni del club bianconero, il corposo programma tecnico sarà un veicolo per espandere il proprio brand, ma in fondo anche quello della città di Padova, in un paese ad alta vocazione pallavolistica come il Giappone. La scintilla che ha fatto nascere questa partnership, così come quella con gli indiani dell’Hyderabad Black Hawks, ha un nome e un cognome: Alex Sapega. Figlio dell’indimenticato Yuri vincitore della CEV Cup proprio con la Pallavolo Padova, dopo undici anni di esperienza nell’ambito del marketing internazionale e dello sviluppo del brand e delle sponsorizzazioni per club come il Bayern Monaco, la Roma e lo Zenit di San Pietroburgo, nel 2022 Alex ha fondato ad Albignasego la sua agenzia di marketing sportivo, la SPG.

Padova è il posto in cui sono cresciuto, la considero la mia casa e sarò sempre un sostenitore dello sport padovano – spiega Sapega –. Pallavolo Padova è la prima squadra italiana e una delle prime nel mondo a realizzare un progetto così strutturato per sviluppare il proprio marchio in Asia. L’obiettivo di esportare il marchio e la filosofia in un paese come il Giappone è un aspetto fondamentale per la crescita della società sia a livello di brand che commerciale. SPG Sports continuerà a sostenere Pallavolo Padova nello sviluppo del suo marchio e aumentare la conoscenza della società per farla magari diventare la squadra preferita degli appassionati del volley in Giappone!“.

(fonte: Comunicato stampa)

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Perugia, Lorenzetti guarda al futuro: “L’obiettivo? Andare a caccia di 5 finali!”

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La Sir Susa Vim Perugia archivia una stagione in cui il livello è stato altissimo, sotto tutti i punti di vista, e si proietta verso il futuro con le ambizioni che hanno da sempre contraddistinto il club, nella consapevolezza che sarà un’annata in cui ci sono ben 5 trofei per i quali competere.

A tracciare il bilancio e le prospettive per la prossima stagione è stato coach Angelo Lorenzetti nel corso della conferenza che ha chiuso il ciclo di incontri con la stampa di quest’anno. Il tecnico bianconero ha voluto cominciare la conferenza ringraziando i giornalisti per il rapporto di fiducia e collaborazione che c’è stato nel corso dell’intero anno, per poi passare all’analisi della stagione. 

"Quest’anno – e voglio approfittare di questo appuntamento finale per farlo -  volevo ringraziarvi perché è stato un anno in cui il livello di attenzione, di cura, di rispetto reciproco in palestra è stato altissimo, la conoscenza reciproca dell’anno precedente ha inciso e questo ci ha consentito di stare più attaccati alla classifica, ma soprattutto nei numeri, di giocare un po’ meglio dell’anno prima".

"Lo scorso anno noi avevamo un’eccellenza per il cambiopalla, un’eccellenza per la fase break, quest’anno le due fasi sono state molto più equilibrate e per il modo in cui hanno lavorato i ragazzi non posso che essere grato perché è stato un divertimento quotidiano lavorare con loro. Dopodiché questo lavoro e questo miglioramento che c’è stato nei numeri ha portato a raccogliere meno dell’anno prima, e questo è stato fonte (in quei momenti lì) di analisi profonda".

Il riferimento è stato alle due semifinali non centrate, quella di Coppa Italia e quella di campionato con Civitanova: "sono state due semifinali molto diverse; sulla prima non ho un rammarico grandissimo, perchè dopo la partita di Trento è stato tutto molto veloce e c’è stato un po’ di “scombussolamento”, per il calendario che avevamo avuto e poi per l’infortunio di Oleh. L’analisi dopo la Coppa Italia comunque ci ha garantito un riflettere sul nostro tipo di gioco, che comunque aveva dato dei segnali per cui dovevamo 'rimettere a posto' soprattutto il cambiopalla".

"Al contrario dell’anno prima, quest’anno dall’inizio eravamo meno competitivi sul cambiopalla diretto e molto nel cambiopalla indiretto, ma quando arrivi ai momenti cruciali delle manifestazioni il cambiopalla diretto conta. Quel momento lì ci ha dato modo di cambiare il nostro gioco, soprattutto su questo aspetto e questo ha fatto sì che il percorso che abbiamo fatto in campionato fino alla semifinale sia stato un percorso netto, con numeri buoni e con il gioco che volevamo fare. La semifinale con Civitanova invece è un rammarico grande, perché è successo tutto in una settimana, dietro secondo me non ci sta solo la palla. Tuttavia quello “schiaffone” e il modo in cui i ragazzi lo hanno gestito, secondo me è stato uno dei motivi per cui la Champions è arrivata qua".

Secondo Lorenzetti la squadra in Polonia è riuscita a fare un salto di qualità importante, grazie anche ad una riflessione personale e individuale che ha portato il gruppo a lavorare bene in palestra: "Abbiamo giocato “CON” l’evento, tanto è che non ci siamo accorti neanche di quanto casino ci fosse al palazzetto di Łódź e questo è stato un grande salto di qualità! Giocare con l’evento è una cosa molto importante perché significa stare nell’evento e farsi trascinare da esso. Il salto di qualità va fatto nella gestione delle emozioni e nel sapere esattamente cosa ognuno di noi voleva diventare, non cosa doveva difendere".

Ora la Sir, campione d’Europa, si accinge a vivere una nuova grande stagione da protagonista, con la consapevolezza di aver conquistato quest’anno, un trofeo che mancava e che era un grande obiettivo di questa società. Si riparte senza essere mai sazi, ma con le medesime ambizioni e con quella giusta pressione che è un tratto imprescindibile dei grandi club: "Nello sport si guarda avanti. La pressione è una componente importante, guai se noi non avessimo la pressione di “andare a caccia di 5 finali” il prossimo anno! Spero che non si diventi mentalmente più liberi perché abbiamo vinto, ma lo si diventi perché è bello andare a vincere".

In vista della prossima stagione il tecnico è estremamente positivo e lo comunica alla stampa sottolineando che "non c’è giorno in cui non vedo l’ora che arrivano in palestra il pomeriggio! Per il prossimo anno l’ossatura resterà quella. Quando si ripartirà, ci sarà da riprendere un percorso e soprattutto poi ci sarà da guardare fuori perché il prossimo anno giocheremo in Italia dove Trento darà valore a quando ha fatto quest’anno e allo scudetto conquistato, ci sarà poi da fare attenzione a Verona perché ha fatto della potenza uno dei suoi punti di forza".

"Nel percorso in Europa la Champions sarà diversa dal prossimo anno in termini di qualità perché quest’anno comincia a diventare, in attesa poi anche dell’entrata delle russe, una Champions ancora più difficile, perché le squadre polacche sono diventate ancora più forti e perché le società turche hanno formato delle squadre molto competitive e quindi dovremo impostarla in maniera diversa già dalla fase a gironi. Il prossimo anno abbiamo 5 manifestazioni e l’obiettivo sarà quello di andare a caccia di 5 finali!".

(fonte: Sir Susa Vim Perugia)