Jordan Larson riparte dalla Cina: “The last dance? Preferisco pensare al presente…”

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Di Alessandro Garotta

In tutte le orchestre, anche le più talentuose, esiste sempre un musicista meno dedito ai virtuosismi ma senza il quale il gruppo non potrebbe andare a tempo. Solitamente addetto alle percussioni, colui che abbandona la melodia per i suoni sordi è al servizio del collettivo come nessun altro, cosciente della sua importanza capitale. Ecco, questo parallelismo è perfetto per capire cosa ha rappresentato la schiacciatrice Jordan Larson ovunque abbia giocato nella sua straordinaria carriera: l’elemento carismatico in grado di tenere saldo l’equilibrio, il passe-partout utile in ogni occasione. Se poi consideriamo anche le sue eccellenti qualità tecniche, non c’è da meravigliarsi che sia stata la giocatrice più insostituibile nel Team USA dell’ultimo decennio

Leader, icona, leggenda, “The Governor” si è raccontata in esclusiva ai microfoni di Volley NEWS. 

Com’è tornare in campo per la stagione 2020-2021, dopo il lungo stop per l’emergenza sanitaria? 

Ha un sapore speciale. Nella mia carriera non mi era mai capitato di stare così tanto tempo lontana dalla pallavolo: è stata una lunga pausa per riposarsi un po’, ma ora sono contenta di poter finalmente tornare in campo. In questi mesi mi è mancata la possibilità di giocare insieme alle compagne di squadra, lavorare e alzare l’asticella giorno dopo giorno“. 

Siamo alla vigilia della sua seconda stagione con lo Shanghai Ubest. Come vede il prossimo campionato cinese? 

Nella scorsa stagione mi sono trovata molto bene in Cina, quindi sono contenta di essere tornata. Quest’anno sarà un campionato un po’ diverso, dato che giocheremo in una ‘bolla’: le partite si svolgeranno a porte chiuse nello stesso impianto (n.d.r. a Jiangmen, nella provincia del Guangdong) per tutelare la sicurezza di tutti. Probabilmente mi mancherà esplorare la città di Shanghai nel tempo libero, ma spero di avere qualche giorno per tornarci una volta terminato il campionato“.

Cosa ne pensa della squadra? Quali sono le sue aspettative? 

È stato confermato in blocco il gruppo dell’anno scorso e questo può solo aiutarci a crescere e migliorare. Nonostante non fosse arrivata la vittoria del campionato, avevamo fatto il massimo e mi aspetto che ci presenteremo ai nastri di partenza della nuova stagione con una voglia di vincere ancora più grande“.

Foto Instagram Jordan Larson

Nella seconda parte di stagione giocherà nella nuova lega professionistica statunitense, di cui è anche testimonial. 

Sono davvero entusiasta per questa avventura con Athletes Unlimited. Negli Stati Uniti si è cercato a lungo di organizzare un campionato nazionale di pallavolo, ma senza buoni risultati. Questa volta, però, le premesse sono diverse e penso che la cosa più interessante sia il format: potrebbe essere un’innovazione decisiva non solo per la pallavolo americana ma anche per gli altri sport di squadra“.

Come nasce il format di questo campionato e quali sono le sue particolarità? 

Athletes Unlimited ha fatto numerose ricerche sui giusti ingredienti per una Lega di successo. L’idea sportiva di base è quella di generare interesse sulle singole atlete piuttosto che sulle squadre partecipanti: alla fine del campionato, la classifica di riferimento non sarà quella classica alla quale siamo tutti abituati ma, bensì, un ranking individuale che mette in fila le giocatrici in base alle loro performance. In questo modo i tifosi possono seguire le proprie atlete preferite, che ogni settimana vengono re-draftate per offrire al pubblico nuovi scenari di gioco. Inoltre, una competizione concentrata in sei settimane garantisce grande competitività in un breve lasso di tempo. Insomma, una concezione tutta nuova dello sport di squadra“.

Per la prossima estate sono in programma le Olimpiadi di Tokyo, che si sarebbero dovute giocare nel 2020. Come ha colto questo rinvio? 

Naturalmente con grande dispiacere, ma era la decisione più ragionevole. E soprattutto penso che una cancellazione dell’evento sarebbe stata più difficile da accettare. Comunque, non abbiamo vissuto passivamente questa situazione, che è stata un’opportunità per cementare il gruppo e rafforzare il concetto di squadra anche lontano dai campi“.

Nel girone olimpico affronterete Cina, Russia, Italia, Turchia e Argentina. Dove può arrivare il Team USA? 

È sicuramente un girone impegnativo, ma ci permetterà di giocare ad alto livello fin dalle prime partite. Il nostro obiettivo è di vincere la medaglia d’oro, ma l’importante sarà cercare di esprimere a pieno il nostro potenziale: solo così potremo dire di aver dato tutto e non avere rimpianti“. 

Foto FIVB

Come vede il suo futuro dopo la carriera da giocatrice? Questa stagione per lei sarà “The last dance“?

Può darsi (ride, n.d.r.). Comunque non so cosa ancora farò dopo. Preferisco rimanere concentrata sul presente e godermi questa stagione: è un momento unico della mia vita e non voglio vivere con il rimpianto di aver guardato in avanti precipitosamente“.

Qual è stato il momento più bello della sua carriera?

Conservo nel mio cuore così tanti bei ricordi legati alla mia carriera che mi risulta difficile sceglierne uno. Posso dire di sentirmi estremamente fortunata ad aver fatto parte di squadre meravigliose: dalle Nebraska Huskers alla nazionale statunitense, passando per le Vaqueras de Bayamón, la Dinamo Kazan, l’Eczacibasi e lo Shanghai Ubest. Un percorso davvero incredibile!“. 

Un’ultima curiosità. Da dove nasce il suo soprannome “The Governor”?

È una storia un po’ complicata… Mentre eravamo in Thailandia per il Grand Prix, vedo sugli spalti un tifoso con la maglietta delle Nebraska Huskers. Dopo una partita decido di andare a parlargli e mi fa: ‘Ehi, conosco tuo padre!’. Allora un po’ incredula penso: ‘Siamo dall’altra parte del mondo e trovo qualcuno che viene dal Nebraska e conosce mio padre. Come è possibile?’. Quando Foluke Akinradewo – la mia migliore amica in nazionale – scopre questa storia, la racconta al fratello, che replica: ‘Wow, fondamentalmente Jordan è il Governatore del Nebraska’. E da lì Foluke e il resto della squadra mi hanno affibbiato quel soprannome“.

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Matteo Sperandio è il primo confermato di Porto Viro… e non solo in campo!

A2 Maschile

Prima conferma nel roster dell’Alva Inox 2 Emme Service Porto Viro in vista del campionato di Serie A2 Credem Banca 2025/2026. Capitan Matteo Sperandio ha rinnovato per un’altra stagione, legandosi così ai colori nerofucsia per il settimo anno consecutivo.

Pochi dettagli da discutere, tanta sostanza su cui fare affidamento: il rinnovo del centrale classe 1992 è stato pressoché una formalità. In campo e nello spogliatoio, continuerà a essere un riferimento per la squadra; fuori, ricoprirà ancora l’incarico di responsabile marketing del club.

Guardando ai numeri, nella scorsa stagione Sperandio ha contribuito in maniera determinante alla salvezza. Ha chiuso la Regular Season con 25 presenze e 149 punti realizzati, di cui ben 63 a muro: un dato, quest’ultimo, che gli è valso il terzo posto assoluto tra gli specialisti del fondamentale.

Alto 200 centimetri, l’atleta trevigiano gioca in Serie A ininterrottamente dal 2010, incluse tre annate di SuperLega. Al suo attivo, 431 incontri disputati tra campionato e coppe, 2073 punti messi a segno e due promozioni conquistate: dall’A2 all’A1 nel 2015/2016 a Sora, dall’A3 all’A2 nel 2020/2021 proprio a Porto Viro.

Una carriera straordinaria che sta per arricchirsi di un nuovo capitolo, in una città e una società che per Sperandio sono diventate casa, famiglia: “Questo rinnovo significa tante cose: fiducia, lavoro, dedizione, gioie e dolori – commenta in occasione del prolungamento del contratto – Ho molti ricordi legati a questo club, alcuni belli, altri meno, ma se devo tracciare un bilancio degli anni trascorsi qui, è sicuramente più che positivo. La maglia nerofucsia è diventata una seconda pelle, ormai non riesco più a immaginarmi con altri colori addosso. A Porto Viro sto bene, sia dal punto di vista sportivo che umano: le persone sono speciali, i tifosi, la città. Mi ritengo fortunato, perché posso continuare a giocare ad alto livello e a lavorare vicino casa: non credo esista un posto migliore per proseguire la mia carriera. Sentire la fiducia incondizionata della società è fondamentale, significa che da entrambe le parti c’è la volontà di continuare insieme. Del resto, credo di dimostrare il mio attaccamento con i fatti, sia dentro che fuori dal campo”.

Anche per un giocatore esperto come Sperandio, ogni stagione è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo, e l’ultima non fa eccezione: “È stata una stagione particolare: la mia prima da capitano, con una squadra nuova e molto giovane. Siamo partiti fortissimo, poi abbiamo vissuto momenti complicati, ma alla fine abbiamo centrato l’obiettivo salvezza, che ci eravamo prefissati fin dall’inizio. I risultati della prima parte dell’anno ci avevano fatto sognare qualcosa in più, ma sapevamo che non sarebbe stato facile, e così è stato. Forse avremmo potuto fare meglio, io per primo, sia come giocatore che come capitano. Ma è stata un’esperienza che mi ha insegnato tanto, e spero di farne tesoro per affrontare al meglio la nuova stagione”.

Ed è giusto allora guardare al futuro, alla stagione 2025/2026: “Sarà quasi un anno zero, è cambiato lo staff tecnico e cambierà una buona parte del roster, per cui avremo bisogno di tempo per diventare squadra. L’obiettivo primario resta la salvezza, ma dobbiamo anche alzare l’asticella. A livello personale, so di poter crescere ancora: tecnicamente, penso soprattutto alla battuta e all’intesa con il palleggiatore. Come capitano, invece, il mio primo compito sarà far capire ai nuovi cosa significa indossare questa maglia, trasmettere la mia grinta a tutto il gruppo e all’ambiente”.

Sul cambio di guida tecnica e sulle prospettive per l’Alva Inox 2 Emme Service: Coach Morato ha avuto l’opportunità di salire in SuperLega e ha fatto bene a coglierla: gli auguro davvero il meglio. La società ha scelto Daniele Moretti per aprire un nuovo ciclo: personalmente sono molto contento, lo conosco un po’ per esserci affrontati da giocatori, e chi lo ha avuto parla benissimo di lui anche come allenatore. Come detto, sarà un anno di transizione, almeno all’inizio, ma ci sono tutte le premesse per fare bene. Siamo una società giovane, ma abituata a vincere, e per questo abbiamo quasi il dovere di puntare in alto, di provare ad arrivare il più lontano possibile in tutte le competizioni. Il livello dell’A2 continua ad alzarsi: è arrivata Taranto dalla SuperLega e sta costruendo una squadra molto competitiva, ma anche altri club si stanno rinforzando. Sarà un campionato ancora più difficile, ma proprio per questo anche più bello e stimolante”.